Un investimento di 10 milioni di euro contenuto nel Piano del sud ed elaborato dal Ministero dei trasporti riguarda l’itinerario merci fra Bivio Incoronata e Bivio Cervaro che la giunta comunale di Foggia già dal 2010 ha contributo a favorire. Dall’altra parte ci sono le dichiarazioni dell’ad di Ferrovie dello Stato Michele Elia che, di recente, su alcuni organi di stampa, ha espresso la volontà di utilizzare tale infrastruttura anche per il traffico passeggeri. Se si aggiunge la delibera di giunta regionale del 2011 in cui si dice “soprattutto traffico merci” le condizioni per bypassare la stazione di Foggia in piazza Vittorio Veneto si intravedono abbastanza nitidamente.
Oggi il consiglio comunale si è riunito per discutere quasi in esclusiva di questo. Approvata all’unanimità una delibera – dopo una lunga consultazione nella conferenza dei capigruppo voluta dal consigliere Pasquale Cataneo – in cui si chiede udienza da parte del consiglio comunale e delle altre istituzioni del territorio a Michele Emiliano. Un tavolo tecnico, per la precisione, con il Ministero dei trasporti per discutere “di compatibilità di tali interventi rispetto al piano per il sud”. Insomma doveva essere un baffo per il trasporto merci e potrebbe diventarlo anche per i passeggeri senza fermate a Foggia.
Il consiglio sottopone alla Regione e al gruppo tecnico di attuazione del protocollo “misure per il potenziamento della stazione ferroviaria” e si impegna a coinvolgere i parlamentari del territorio con cui peraltro Landella ha già avuto modo di confrontarsi. Almeno per discutere di orari più ragionevoli nella tratta Foggia-Roma e per assicurare l’arco di una giornata ai viaggiatori verso la Capitale, come da lui stesso sintetizzato dopo la ripresa dei lavori.
Landella è fiducioso: “Non credo che saremo costretti a strillare con Rfi, nei prossimi incontri andremo a portare dati. La stazione di Foggia è un punto di attrazione considerevole che raccoglie le utenze di Molise, Basilicata e nord barese, quello che conta, e ringrazio i consiglieri per l’unanimità manifestata oggi, è la centralità di Foggia”. Ha aggiunto anche un appello all’ad di Rfi spa per riprendere subito i lavori su quella bretella “fermi da due mesi con penalizzazione per le maestranze locali”.
Nel 2012 il Comune ha acquisito il piano del ferro di Rfi con la prospettiva di tenerne conto negli atti successivi, sicché “saltare” l’infrastruttura foggiana significa intaccare anche “la funzione di terminal intermodale ferro-gomma-passeggeri della stazione”.
Oltre alle questioni tecniche, la difesa delle rotaie che passano per la città si intreccia con questioni storiche, come ricorda la targa in aula sulle vittime dei bombardamenti del ‘43: “Eravamo una stazione strategica, anche in ricordo di chi ha pagato per questo territorio Foggia deve restare centrale”.
Il comitato “Un baffo a Foggia”
Presenti fra il pubblico alcuni rappresentanti del comitato ‘Un baffo a Foggia’ (il sito è unbaffoafoggia.info) segnalati dal consigliere comunale Sergio Clemente. Da gennaio stanno conducendo una campagna mirata a difesa del polo ferroviario foggiano. Ricevuti dall’arcivescovo Pelvi, seguiti da alcuni centri culturali della città, di recente attenzionati dal consigliere regionale dei 5 Stelle Rosa Barone, lamentano l’assenza della politica locale: “Bisogna salvare 1 milione di potenziali utenti fra Molise, Basilicata e nord barese e chiedere una compensazione a Rfi altrimenti i treni li andremo a prendere a Benevento o a Barletta”.
Luigi Augelli, ex ferroviere, aggiunge: “Chiediamo il diritto a viaggiare per studio, per curarsi, per turismo, per lavoro, vogliamo anche creare un forum universitario per far capire agli studenti quello che sta succedendo”.
La loro proposta a Rfi “a titolo di compensazione” – che vorrebbero congiunta a tutte le forze in grado di difendere il territorio – è “la realizzazione di una stazione ferroviaria a Foggia sud, collegata via ferro con la stazione centrale di Piazzale Vittorio Veneto. Questa è l’unica possibilità che abbiamo per non essere isolati dal resto d’Italia”.
Suolo cimiteriale per Francesco Positano
All’ordine del giorno era l’ultimo punto: “Concessione suolo cimiteriale a Luigi Positano, padre di Francesco Saverio Positano morto in Afghanistan in missione di pace”. Su proposta del consigliere Bruno Longo, l’accapo è stato anticipato sfidando il protocollo brandito dal segretario generale.
Commossa la madre del militare, commossa la voce del sindaco: “Una vita spesa nel segno della patria, della libertà e della democrazia, una patria che ha dimenticato i nostri marò e che dietro le bandiere e le contrapposizioni ci sono le vite degli uomini. Questo è un piccolo gesto, una piccola attenzione nei confronti di una famiglia che porta ancora il lutto del proprio figlio”. La volontà del sindaco espressa in consiglio è anche quella di intestare una strada a questo ragazzo di 29 anni morto esattamente 5 anni fa, il 23 giungo del 2010. L’aula ha votato compatta sulla concessione del suolo.