“Fermi tutti che ho vinto al primo colpo”. L’ha detta più meno così Angelo Riccardi il 1° giugno quando ha capito, dai dati delle sezioni, che, ancora una volta, non ci sarebbe stato il ballottaggio nel Comune di Manfredonia. “Giocava per vincere”, anche se immaginava percentuali meno bulgare. Sfiora il 58% fra Pd e altre sette liste, lontano da quel 71,8% e 25mila voti del 2010.
Per strada si sono persi circa 8mila voti, senza considerare che alle europee il Pd manfredoniano superò il 50%. Oggi il partito che governa il Golfo da vent’anni sta al 28, un primato in tutta la Capitanata, certo, ma il quadro è meno statico.
Gli assetti
Il numero di consiglieri è sceso da 30 a 24, il numero dei sindaci in corsa era di 5, la sfida lanciata dai 5 stelle, da ‘Manfredonia Nuova’ del suo acerrimo avversario Italo Magno e da un centrodestra rinnovato nei suoi esponenti ha rosicchiato qualche consenso all’edificio solido dell’amministrazione.
La coalizione di Stefano Pecorella sindaco nel 2010 raggiunse il 24,44%. Nel frattempo molti degli ex missini ed ex Pdl hanno scelto la coalizione di centrosinistra. Come Michelangelo Basta che però non ce l’ha fatta da candidato nell’Udc anche se i centristi fanno un ottimo 15%. 791 voti ad Antonio Conoscitore, ex baluardo del Pdl.
Forza Italia è al 17%, insidiata e superata nei voti di lista dalla compagine grillina al suo esordio (2550 contro 2300). Le civiche, tranne quelle a sostegno dell’ex e nuova maggioranza, hanno trainato poco. Scarso l’apporto alla lista di Cristiano Romani dei partiti Noi Con Salvini, Oltre con Fitto e Fratelli d’Italia. 5500 i voti di lista. In consiglio entrano, oltre al candidato sindaco di centrodestra, Eliana Clemente e Leonardo Taronna.
Gianni Fiore e Massimiliano Ritucci (Cinque stelle) sono i primi consiglieri comunali pentastellati della provincia di Foggia. Un seggio per il professore Italo Magno (Manfredonia Nuova), non scatta invece il seggio per Caratù (il candidato sindaco di Manfredonia che funziona).
New entry e riconferme – Fine dei vendoliani
Sono 6 i volti nuovi dell’opposizione e 6 quelli della maggioranza, su 24 la metà non è mai stata in consiglio comunale. Si tratta, per il resto, di riconferme nell’assise di Palazzo Celestini.
Entrano Lucia Trigiani e Libero Palumbo (Pd) e Mario Totaro (Il bello viene ora). Per l’Udc Lucia D’Anzeris, nuovo anche Arturo Gelsomino di ‘Iniziativa democratica’. Per la lista “Est” c’è Michele La Torre, il più vicino alla sinistra e a quel che resta di Sel a Manfredonia, dopo la mancata elezione dell’ex assessore Antonio Angelillis in Regione, a conferma di una tendenza provinciale che vede fuori dai giochi i vendoliani. Esclusi eccellenti Annarita Prencipe (ex assessore ed ex presidente del Consiglio comunale) e Antonella Varrecchia (assessore uscente).
Riconfermato mister 1112 voti Salvatore Zingariello. Alle primarie di dicembre aveva appoggiato Gaetano Prencipe, competitor di Riccardi. Dopo la sconfitta si era dimesso salvo tornare in giunta nel giro di poche ore. Potrebbe essere lui il vicesindaco. Un ritorno anche per Maria Grazia Campo (999), sorella dell’eletto in Regione Paolo, e per Damiano D’Ambrosio, 860 voti e qualche polemica per la sua ricandidatura visto il rapporto molto conflittuale con il primo cittadino. Qualcuno dell’opposizione già dice che la sua presenza in consiglio comunale rappresenta un punto a loro favore.