“Oggi il Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Foggia, all’unanimità, ha espresso il proprio parere favorevole sul Rendiconto di Gestione 2014, con buona pace del consigliere Augusto Marasco, che negli ultimi giorni ha abbaiato alla luna su presunte irregolarità inerenti il documento contabile”. L’assessore al Bilancio del Comune di Foggia, Sergio Lombardi, commenta così il parere che i Revisori dei Conti hanno espresso sul bilancio consuntivo 2014 che il Consiglio comunale di Foggia si appresta a discutere. «Non mi sembra che chi ha fatto parte dell’Amministrazione che ci ha preceduto sia nella condizione di emettere giudizi politici o tecnici – precisa l’assessore Lombardi –, considerando il fatto che il bilancio previsionale 2013 venne approvato a fine anno dal centrosinistra (per la precisione il 12 dicembre 2013) e che il consuntivo 2013, votato nell’ottobre scorso, altro non era che un passaggio amministrativo che avrebbero dovuto compiere i nostri predecessori”.
“A differenza di quanto accadeva con la precedente Amministrazione comunale, in cui il capogruppo de Il Pane e le Rose ha ricoperto il ruolo di assessore, questa volta tutta la documentazione è a disposizione dei consiglieri comunali, che non dovranno più rincorrere pareri e atti durante la discussione in Consiglio – fa sapere il sindaco di Foggia, Franco Landella –. Il Rendiconto 2014, inoltre, contiene il parere positivo unanime del Collegio dei Revisori dei Conti, circostanza non sempre avvenuta con i governi centrosinistra e che evidentemente l’ex assessore Marasco dimentica o fa finta di non ricordare”.
“Il parere positivo espresso dal Collegio dei Revisori dei Conti – conclude il primo cittadino – certifica inoltre in modo inequivocabile lo sforzo che questa Amministrazione comunale sta compiendo per rispettare gli impegni finanziari e per tenere in ordine i conti pubblici dentro i rigidi vincoli imposti dall’adesione al “Decreto Salva Enti”, un prestito che lo Stato ha erogato al Comune di Foggia e che la città dovrà restituire. Un’adesione figlia dello stato di predissesto finanziario in cui la coalizione di Augusto Marasco aveva ridotto Palazzo di Città e che, oggi, impone di tenere al massimo le aliquote comunali, vietandoci, tra l’altro, di intervenire sulla pianta organica dell’Ente, determinando i disagi in termini di funzionalità ed efficienza degli uffici comunali che a breve saremo chiamati a tamponare per via dell’impossibilità di operare anche il turn over del personale che andrà in pensione”.