Sono stati completati i lavori di sistemazione dell’itinerario panoramico-botanico che permette di visitare il nucleo di eremi più vicini all’abbazia di Santa Maria di Pulsano ed è stato ampliato e perfezionato lo studio degli antri, fondamentale per conoscerne lo stato di fatto e propedeutico per future attività di restauro degli eremi.
I risultati dell’intervento sono stati illustrati nel corso della conferenza stampa tenutasi a Palazzo Dogana a Foggia, alla quale hanno partecipato Gaetano Cusenza, Delegato provinciale al turismo; Stefano Biscotti, Dirigente del Settore Assetto del Territorio della Provincia; Billa Consiglio, già Vice Presidente della Provincia, promotrice del finanziamento da parte dell’ente e attuale Presidente del consorzio Promodaunia; Dino Borri, Presidente Regionale FAI Puglia; Marialuisa d’Ippolito, Vice Presidente Regionale FAI Puglia; Nico Palatella, Capo Delegazione FAI Foggia; Michele Morsillo, Direttore Area Retail Foggia, Banco di Napoli, Gruppo Intesa Sanpaolo; Pasquale Favia, professore Archeologo dell’Università di Foggia.
Nel 2010 gli Eremi di Pulsano si posizionarono al primo posto della classifica nazionale dei luoghi più amati in occasione della quinta edizione de “I Luoghi del Cuore”, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Ben 34.118 segnalazioni – giunte attraverso il sito www.iluoghidelcuore.it, l’attività di raccolta firme supportata dalle Delegazioni FAI sul territorio e le cartoline di voto raccolte nelle filiali del Gruppo Intesa Sanpaolo – indicarono la necessità di una maggior tutela e di una migliore fruibilità del sito da parte dei tanti visitatori che percorrono i sentieri del Gargano alla scoperta dei tesori naturalistici e artistici che ne costellano il territorio.
A seguito del censimento l’emergenza degli Eremi di Pulsano è stata portata all’attenzione nazionale e il risultato raggiunto con “I Luoghi del Cuore” ha condotto a un dialogo con gli enti territoriali per il recupero e la valorizzazione del bene. Grazie a un finanziamento di 500.000 euro da parte della Provincia di Foggia, al quale si è aggiunto un contributo di 30.000 euro stanziato dal FAI e da Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto “I Luoghi del Cuore” è stato promosso un intervento di valorizzazione degli eremi e di riqualificazione dei principali sentieri di accesso.
La Provincia di Foggia, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, ha realizzato un intervento di riqualificazione dei tre sentieri principali che conducono agli eremi più vicini all’abbazia. Il contributo “I Luoghi del Cuore” ha permesso di attuare, con la collaborazione del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia e della Società Archeologica srl -nata da uno spin off dell’Università- i rilievi a laser scanner di un nucleo di sette eremi, situati nei pressi dell’abbazia e individuati come particolarmente significativi. Tale studio è risultato fondamentale per avere uno stato di fatto di questi luoghi, prima d’ora inesistente, e costituisce la premessa per futuri interventi di restauro degli antri.
Inoltre, grazie alla collaborazione scientifica dell’Università, il FAI ha realizzato la cartellonistica didattica lungo i tre sentieri riqualificati dalla Provincia, che illustra le ricchezze storiche, artistiche e naturali dell’itinerario.
Grazie a questa collaborazione torna quindi facilmente raggiungibile un angolo affascinante del Gargano che per decenni era rimasto nascosto, diventando meta solo di pochi arditi “trekker”, di pastori e contadini.
Un intervento che si inserisce perfettamente tra gli obiettivi da sempre perseguiti dal FAI, quotidianamente impegnato a tutelare e valorizzare il patrimonio d’arte e natura italiano, a educare e sensibilizzare la collettività sul suo valore, a vigilare e intervenire sul territorio.
L’Amministrazione provinciale, da parte sua, compie un primo importante passo verso il restauro di tutto il complesso romitico e persegue con successo l’obiettivo di arricchire e implementare l’offerta turistica sul versante sud del Gargano.
Variamente utilizzate dall’uomo, le grotte rappresentano un peculiare patrimonio naturalistico e storico nel paesaggio della Puglia settentrionale e costituiscono una preziosa testimonianza archeologica, architettonica, artistica, religiosa ed etnografica.
Le cavità naturali che si aprono sui fianchi carsici del Gargano meridionale furono ampliate, sistemate e decorate nei secoli – a volte con opere pittoriche di notevole pregio – dagli eremiti che le occuparono, nell’ambito del fenomeno degli insediamenti anacoretici che interessò il Promontorio a partire dal VI secolo (anche se le evidenze archeologiche attestano con certezza un nucleo sacro rupestre fra X e XI sec.). Sono 24 gli eremi finora censiti, alcuni ancora in discreto stato di conservazione, altri colpiti da un forte degrado, dovuto a fattori naturali ma a volte anche dall’intervento dell’uomo (qualche grotta è stata riutilizzata come deposito di attrezzi o di animali dai contadini e dai pastori residenti nelle vicinanze).