Replica del sindaco dimissionario di Cerignola, Antonio Giannatempo al rettore dell’Università di Foggia, Maurizio Ricci. Al centro della querelle, le affissioni abusive piazzate sui manifesti dell’Ateneo. Ecco cosa dice il candidato al consiglio regionale: “Leggo i resoconti giornalistici in merito ad una nota del magnifico rettore dell’Università di Foggia con la quale contesta “l’incivile affissione di manifesti di propaganda politica che oscurano una legittima campagna di comunicazione dell’ateneo dauno”. A corredo o a pretesto di tale rimostranza si accompagna la foto che ritrae i miei manifesti elettorali che coprono un bordo inferiore di un manifesto dell’università. Tanto è bastato per far partire il circo populista contro politici e politica. Duole molto che ad aizzare la canea denigratoria sia stata la massima autorità culturale della nostra provincia. Mi rammarica che il professor Maurizio Ricci si copra con l’ermellino accademico per entrare direttamente nell’agone elettorale, strumentalizzando una cattiva abitudine, a cui ho rimediato da giorni, appena accortomi dell’affissione selvaggia, sollevando gli attacchini che si erano resi responsabili”.
“È nota a tutti – continua Giannatempo – la militanza di Ricci nei partiti che hanno dato vita al partito democratico ed è quindi evidente che egli si sia sentito in dovere di offrire il suo contributo alla coalizione di centrosinistra. Certo, non è una giustificazione la mia, ma mi verrebbe da dire da che pulpito viene la predica. Se si vogliono rispettare le Istituzioni bisogna prima rispettare quelle di cui si ha rappresentanza e non utilizzarle come mezzo per ingraziarsi una parte politica. Avrebbe fatto meglio il rettore – conclude l’ex sindaco cerignolano – ad apostrofare tutti i candidati che hanno affisso manifesti in modo abusivo, girando per Foggia si nota bene come nessuno può scagliare la prima pietra, e non ad uscire in modo partigiano giusto per fare il primo della classe”.