Una presentazione in grande stile per la lista “Cerignola produce”, l’ultima del pacchetto a sei della coalizione del Cambiamento con Franco Metta candidato sindaco. Hanno scelto la cornice a 200 posti del Teatro Roma per spiegare le ragioni del proprio impegno i “cittadini prestati alla politica”. È stato sottolineato più volte dai candidati consiglieri che ieri l’altro, assieme ai colleghi di coalizione, hanno depositato le liste negli uffici comunali e in serata sono saliti sul palcoscenico per motivare la loro prima volta elettorale. Non è stato facile per Vincenzo Specchio, titolare di una boutique uomo-donna, da un decennio numero uno della Confcommercio cittadina, controllare l’emozione.
“Da amici e colleghi, delusi come me da questo stato di cose, è nata l’idea di creare questa lista civica, Cerignola produce”. È suo il merito di aver riunito gli esercenti, ampliando il consenso e il bacino elettorale della coalizione del Cambiamento, che ha scelto di categorizzare ogni apporto al progetto. Nella squadra di Metta i commercianti e gli artigiani in lista rappresentano la voce del terziario, col contributo di idee e proposte per sostenere il comparto. A cominciare dall’agenzia alle attività produttive, intesa non come “la scatola vuota creata dalle vecchie amministrazioni”, ha tenuto a precisare Specchio, ma “un contenitore di gente e idee”, col compito di attrarre finanziamenti regionali dedicati, accompagnare le startupper e facilitare l’accesso al credito, per il canale cofidi e mediando l’interessamento delle banche. Detassazione comunale per il settore commercio, “per dare alle nostre attività la possibilità di crescere nella nostra città”, ed eventi e sagre ogni weekend di inizio mese per attrarre visitatori dalla provincia e dal barese per fare di Cerignola la cittadella dello shopping, alla stregua delle vicine Trani e Barletta.
“Cambiamento vuol dire eliminare il vecchio e per questo ho deciso di impegnarmi e metterci la faccia”. Si è presentata così Angela Dalessandro, titolare di un negozio specializzato in bomboniere e oggettistica per la casa. “Ho iniziato la mia attività 15 anni fa, ai piedi dell’orologio del castello, in terra vecchia, dove sono nata e cresciuta, ma il nostro borgo antico ha smesso da tempo di essere un luogo dignitoso che è stato con Rossella Rinaldi (compianta ex assessore alla Cultura della giunta Tatarella, ndr), che ha cercato di valorizzarla. Ora del recupero che volevano farne è rimasto solo il vuoto dell’ex albergo moderno abbattuto”, ha proseguito la donna, in coppia, sul palco, con Stefania Colonna, in rappresentanza delle quote rosa di “Cerignola produce”. Entrambe hanno sottolineato il grave stato di insicurezza che avverte chiunque apra una saracinesca, col rischio di spaccate notturne, furti e rapine. Anche Colonna, che gestisce le omonime officine dal 1972 insieme ai famigliari, si è convinta a scendere in campo “per tutelare il nostro settore allo sbando”, come lei stessa ha chiarito, manifestando un lamento comune ai colleghi che come lei operano nella zona industriale, “senza manto stradale e con voragini che causano la rotture dei mezzi”. Una zona franca in cui “dilaga il fenomeno della prostituzione del tutto ignorato”, non servita dai mezzi pubblici (con evidenti disagi per i dipendenti non automuniti) e sprovvista di adeguata cartellonistica. “Dobbiamo lavorare con i cancelli chiusi e dormire nelle nostre attività se non si possono affrontare spese di vigilanza, questo perché nonostante il Comune di Cerignola sia dotato di un sistema di videosorveglianza all’avanguardia ha le telecamere spente. Siamo stanchi di essere considerati gli eroi dei tempi moderni”, ha concluso, con un accenno all’Interporto inutilizzato che “grava sul bilancio comunale e per tutta la comunità è una zavorra”. Nella platea, tra facce nuove e volti noti, avvistato anche il neopresidente della società che gestisce il centro intermodale, Salvatore Tatarella.
A chiudere la sfilata di idee, Michele Caggiani e Massimo Gugliemi, con le loro proposte su sicurezza e tecnologia per la macchina comunale, mentre al candidato sindaco è stata riservata l’apparizione finale. “Stamattina abbiamo presentato le sei liste. Quella di Cerignola democratica, fatta di uomini e donne coerenti, della vera sinistra a Cerignola, quella de i-Cattolici, che rappresentano la dottrina della chiesa e il vangelo al servizio della buona amministrazione; Ricambio generazionale, coi suoi 24 candidati e una media di 23 anni di età; La Cicogna e Metta sindaco, i pezzi del mio cuore, e Cerignola produce, che oggi è una lista e domani sarà il marchio che contraddistinguerà Cerignola in tutto il resto di Italia”. Anche il resto dei colleghi candidati sindaci, l’ormai popolare Gerardo Bevilacqua per “Voci Nuove”, Francesco Disanto per “Cerignola Adesso”, Francesco Grieco per i Cinquestelle, Franco Paradiso e la sua civica, e, infine, Tommaso Sgarro per il centrosinistra e Paolo Vitullo per il centrodestra, tra ieri e oggi hanno depositato le proprie liste elettorali. Per il leader della coalizione civica più rappresentativa sono proprio questi ultimi i rivali da sfidare. “Accuso Antonio Giannatempo ed Elena Gentile di aver ridotto Cerignola in queste condizioni. Deve finire l’abitudine di non cercare il colpevole. Se tutto questo è stato possibile è colpa della classe dirigente che ci ha amministrato, del miserevole gruppo di potere che non ha fatto nulla per coinvolgere nelle politica le persone che avete sentito questa sera, cittadini come voi, intelligenze brillanti che vi hanno raccontato un programma e vi hanno dimostrato che la politica la sanno fare meglio di loro, di queste persone che hanno la faccia tosta di pubblicizzare la loro candidatura politica con la parola esperienza, e sono esperti in nullafacenza; di un ragazzo di 30 anni senza nessun tipo di esperienza, che dice di non essere telecomandato, ma dietro di lui c’è la Gentile che manovra i fili da Bruxelles. E dietro ancora Grieco, che paga i manifesti. Qui ci sono persone riunite attorno a idee, e qualcuno che mi è sembrato attaccato alla poltrona l’ho messo alla porta, perché non mi porto incondizionatamente tutti, ma le persone di cui ho fiducia”.