Non decolla il processo sul fallimento di Amica. Stamattina l’ennesimo rinvio al 26 maggio. Siamo ancora alle udienze preliminari ma i continui intoppi bloccano il procedimento. Stavolta il rinvio è dovuto ad un “legittimo impedimento” di Lucia Murgolo, ex segretaria particolare dell’allora sindaco di Foggia, Orazio Ciliberti. Il 26 maggio, praticamente sotto elezioni, nuovo appuntamento in tribunale. Alcuni degli indagati intendono sottoporsi all’esame e saranno sentiti proprio per quella data.
Nell’inchiesta sul fallimento di Amica sono state rinviate a giudizio 14 persone. L’azienda del Comune di Foggia si occupava dell’igiene urbana prima di fallire per un debito di circa 600 milioni di euro.
Archiviate le posizioni dell’ex vice prefetto Michele di Bari, dell’ex sindaco Orazio Ciliberti e degli ex assessori Italo Pontone, Angelo Benvenuto e Michele Del Carmine, oltre che di Carlo Marconi. Sono invece a processo Pasquale Santamaria, Elio Aimola, Giovanni Ricci, Michele Simone, Maria Teresa Zingrillo, Saverio Balestrucci, Raffaele Brigida, Fabrizio Cangelli, Mario Mancaniello, Michele Milano, Giuseppe Salvato, Leonardo D’Aiuto, Lucia Murgolo e Fortunato Stati.
Dall’indagine portata avanti dalla Guardia di finanza, con il coordinamento dei sostituti procuratori Enrico Infante e Giuseppina Gravina, emerge l’accusa per gli imputati, coinvolti a vario titolo dal falso in bilancio alla bancarotta fraudolenta e distrazione di fondi pubblici. Tra le contestazioni dell’accusa quella di “aver omesso di richiedere il pagamento delle somme dovute dal Comune per il conferimento e il trattamento dei rifiuti, mai pagate all’Amica, e di aver omesso qualsiasi azione a tutela di questi crediti verso il Comune”.