Botta e risposta sull’Hotel Gargano a Manfredonia. La storica struttura, chiusa da anni, finisce al centro di una polemica politica. “La convocazione del Consiglio comunale per il prossimo 23 aprile – fa sapere Gianni Fiore, candidato sindaco per il M5S -, è illegittima. L’articolo 38 del Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”. al comma 5 recita testualmente:
“I consigli durano in carica sino all’elezione dei nuovi, limitandosi, dopo la pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali, ad adottare gli atti urgenti e improrogabili”.
La norma mira, quindi, ad escludere tutto ciò che possa essere differito nel tempo. Le urgenze improrogabili sono provvedimenti che presentano come elementi costitutivi scadenze fissate improrogabilmente dalla legge, o il cui ritardo a provvedere comporterebbe un rilevante danno per l’amministrazione, ad esempio l’approvazione del rendiconto entro i termini di legge”.
I 5 Stelle avvertono che, nella convocazione di ”aggiornamento” del 23 aprile, nell’ODG ci sono tre punti, “secondo noi rimandati intenzionalmente”.
Si tratta dell’accordo con l’Ente Parco Nazionale del Gargano per la disciplina dei rapporti di governance della società “Oasi Lago Salso S.p.A.”; Hotel Gargano, cambio della destinazione d’uso da zona “Servizi privati di uso pubblico – Albergo” a zona “residenziale/servizi”. Adozione variante al PRG. Infine, piano di lottizzazione Insula B8. Modifica disciplina transitoria per le preesistenze.
Tutti i punti all’ordine del giorno non rientrano tra gli atti per cui è consentito al Consiglio di deliberare, non avendo i requisiti di legge.
“Perché il sindaco – chiedono i grillini -, in piena campagna elettorale, tenta di far approvare punti non urgenti né improrogabili? Perché affidare all’ultima seduta del Consiglio i destini dell’Hotel Gargano? Quali ragioni politiche giustificano la possibile distruzione di un gioiello architettonico che fa parte della storia della città? Dov’è l’attenzione per il turismo di Manfredonia, visto che si vuol eliminare l’unico albergo sito nel centro cittadino? Evidentemente, esistono promesse da mantenere per raccoglierne i frutti alle vicinissime elezioni comunali. Il possibile cambio d’uso dell’Hotel Gargano, come tutte le altre simili passate operazioni economiche, dimostra per l’ennesima volta, la logica autolesionistica perdurante da oltre 50 anni in città, in contrasto con ogni possibilità di sviluppo sostenibile. Per questo noi del Movimento 5 Stelle di Manfredonia, chiediamo ai Consiglieri comunale di disertare tale seduta, anche per rispetto dell’intera cittadinanza. Informeremo il Prefetto affinchè osservi questa singolare seduta di fine mandato”.
La replica del sindaco
È vero che il Consiglio Comunale cessa l’esercizio delle prerogative ordinarie il 45° giorno antecedente la consultazione elettorale, ma è vero anche che, come sindaco, ho il dovere di rispettare il Consiglio Comunale stesso e non prendere decisioni che non competono a me. L’ordine del giorno in atto del consesso convocato per il 15 aprile scorso va portato a compimento e concluso, non potendo lasciare in sospeso e senza motivazioni un ordine del giorno di un Consiglio Comunale in carica. Questo prescinde dalle risultanze delle decisioni del consesso stesso sugli argomenti.
L’ordine del giorno del Consiglio Comunale del prossimo giovedì 23 aprile contiene punti programmati dall’amministrazione comunale e dal Consiglio Comunale che sono di interesse generale e non particolare, come il rappresentante del Movimento 5 Stelle insinua in maniera forse anche offensiva.
A leggere la nota diffusa emerge con chiarezza come il Movimento 5 Stelle interpreti il ruolo del sindaco come una sorta di oligarca monocratico che pone e dispone a proprio piacimento e decide per tutti.
Nella realtà dei fatti, invece, così non è: un movimento che fa politica e che ambisce ad amministrare una città dovrebbe sapere quali siano le competenze del sindaco e quali siano quelle del Consiglio Comunale e degli altri organi istituzionali. E dovrebbe sapere che è il Consiglio Comunale stesso che decide su ‘urgenza’ e ‘indifferibilità’. Un movimento che ambisce ad amministrare una città dovrebbe, infine, sapere che un conto sono i punti all’ordine del giorno, un conto sono le conseguenti deliberazioni del consiglio comunale.
Il consiglio comunale del 23 aprile si terrà. E si terrà perché esso stesso decida cosa fare. È non solo una questione giuridica ma anche, e soprattutto, di rispetto verso l’Istituzione chiamata Consiglio Comunale e verso i suoi componenti. Un rispetto che mi appartiene e di cui non posso fare a meno.
Proprio in virtù dell’articolo 38 del Decreto Legislativo ‘sventolato’ nella nota del M5S (Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali) sarà il consiglio comunale a decidere come considerare i punti all’ordine del giorno. Punti che, è bene ricordarlo, fanno riferimento a questioni di carattere e di interesse generale, come l’Oasi Lago Salso Spa. Stupisce poi di apprendere da una nota di un movimento politico non presente in consiglio comunale quale sarà l’esito del voto sul punto riguardante il cambio di destinazione d’uso dell’Hotel Gargano. A differenza loro io non ho la palla di cristallo e non so cosa delibererà il consiglio comunale.
Ritengo, insomma, che ci sia una gran confusione rispetto a organi istituzionali, procedure e funzionamento della macchina amministrativa. Tanto rumore per nulla. E, forse, una maniera fin troppo facile di gridare “al lupo al lupo”.
Per amministrare una città occorrono competenze e una profonda conoscenza delle leggi e del funzionamento dell’amministrazione comunale e delle Istituzioni. Se queste sono le premesse con cui chi ambisce a governare la città inizia la campagna elettorale, non oso pensare alle conseguenze. E invito gli elettori a riflettere a lungo su questi aspetti. Di gran lunga i più importanti nella scelta di un sindaco”.