Pare non sia colpa di nessuno il fallimento del Mercato Ittico di Manfredonia, struttura nata nel 2004 per rafforzare il sistema pesca in riva al golfo ma naufragata dopo pochi anni e molti debiti. Dopo le ragioni del Comune, ecco quelle di Nunzio Stoppiello di Federcoopesca, ex presidente del Consorzio che gestiva l’impianto sul lungomare sipontino. Stoppiello e l’intero consiglio di amministrazione di quel Consorzio di gestione hanno incontrato la stampa questa mattina, nello splendido scenario del porto turistico “Marina del Gargano”, così bello quanto desolato.
Le colpe del fallimento? Tutte – secondo l’ex presidente – da imputare alla crisi economica, alle difficoltà del settore, all’espansione della Grande distribuzione in tutto il territorio nazionale e al problema mucillagine che rese la pesca impraticabile per 5-6 mesi nel 2007. A peggiorare il tutto, stando a Stoppiello, ci ha pensato la Comunità europea che avrebbe destabilizzato il settore attraverso nuove norme, sempre più restrittive per i pescatori. “Eventi esterni e drammatici per tutti. Per i primi tre anni di gestione si è verificato un aumento costante degli affari – ha aggiunto – ma gli eventi straordinari che si sono susseguiti dal 2007 hanno messo in difficoltà il comparto. Ma noi non siamo mai scappati davanti alle nostre responsabilità”. E ancora: “Le regole comunitarie hanno tolto reddito ai pescatori mandando in crisi il mercato”.
Rivendica i suoi meriti Stoppiello, ricordando la creazione di 21 posti di lavoro, prima che tutto precipitasse. Canoni di affitto non rispettati e bollette non pagate per circa 140mila euro hanno contribuito al tracollo del Mercato Ittico. Tanto che il Comune ha rimpinguato le casse come se fosse unico socio e fino a quando si è scoperto che quel consorzio aveva debiti considerevoli.
Ci sono 16 indagati per il fallimento, tra cui lo stesso Stoppiello, tutti chiamati a comparire nel Tribunale di Foggia per l’udienza del prossimo 22 aprile perché citati dalla Curatela fallimentare che ha chiesto 591.099,78 euro a titolo di risarcimento del danno causato alla massa dei creditori.
Accuse alla politica
Dal 2004 al 2007, il consorzio ha assunto la gestione totale del mercato portando a quasi 13 milioni di euro il conferimento di pescato che riequilibrava la gestione economica del consorzio con piccole situazioni di mancato pagamento. Poi però, la mancanza di grossisti all’interno del mercato portò a una riduzione del valore del pescato pari al 10-15% per ogni grossista. Ma nel 2007 il problema mucillagine e nel 2008 il caro gasolio, destabilizzarono il settore.
“Questo determinò il calo di conferimento del pescato nel mercato di Manfredonia e di conseguenza la crisi. Ma quel che è peggio – ha evidenziato Stoppiello – è che nessuno è mai intervenuto per capire cosa stava succedendo e soprattuto cosa fare per rilanciare la pesca. Solo pettegolezzi, polemiche e beghe politiche con il classico e sempre facile scarica barile. Da quando è decaduta la gestione del consorzio è aumentato il degrado. Sarebbe opportuno che politica e cittadinanza anziché polemizzare, avanzassero idee e proposte per il rilancio del mercato visto che la pesca è l’unico settore che tiene in vita l’economia a Manfredonia. Che cosa ha fatto l’amministrazione comunale in questi cinque anni per il settore? Niente”.