Sulla mobilità, nuovo affondo della minoranza sull’amministrazione Landella. Dichiarazione dei consiglieri comunali Alfonso De Pellegrino, Augusto Marasco, Luigi Buonarota, Saverio Cassitti e Marcello Sciagura. “Sindaco e assessori si arrampicano sugli specchi – scrivono – nel tentativo di mascherare l’illegittimità dei loro atti e la maggioranza si preoccupa di inesistenti formalismi. La discussione sulla mobilità urbana è stata bloccata dall’impossibilità di ottenere chiarimenti specifici sul senso e l’obiettivo delle scelte fatte, a causa dell’assenza del dirigente che ha firmato le ordinanze, e dalla irrisolta questione pregiudiziale relativa alla legittimità delle ordinanze stesse. Il segretario generale – continuano – ha schivato il quesito dichiarando la sua incompetenza e assumendosi una grave responsabilità, giacché è suo specifico ed ineludibile compito accertare la legittimità o l’illegittimità degli atti amministrativi. L’indifferenza dell’amministrazione e della maggioranza esprimono appieno quale idea abbiano dell’azione di governo: noi decidiamo e voi fate che volete. A che serve avanzare proposte se è dubbia la legittimità degli atti su cui si fondano? Quale proposta si può avanzare senza alcuna certezza di fatto e di diritto? Non possiamo condividere atti illegittimi. Noi eravamo e siamo pronti ad affrontare il dibattito e ad avanzare proposte formali, pur non essendo previsto alcun obbligo dal regolamento del Consiglio comunale, ma dopo che il segretario generale si sarà espresso sulla correttezza delle procedure e degli atti con cui è stata istituita l’isola pedonale di via Lanza. Atto che ha stravolto la viabilità del centro cittadino, provocato disservizi nel trasporto pubblico e contribuito ad aggravare lo stato di crisi finanziaria dell’Ataf. Al Comune di Foggia – concludono – si assegnano gare milionarie senza preoccuparsi dei controlli antimafia, si inaugurano parchi e orti urbani inagibili (mettendo in imbarazzo tutti noi con l’arcivescovo), si adottano ordinanze scavalcando Giunta e Consiglio e la maggioranza tace. Anzi punta l’indice verso i banchi della minoranza e fa finta di non vedere quanto accade nella stanza del sindaco”.