“Siamo in una fase di emergenza assoluta, servono risposte forti da parte dello Stato”. È visibilmente preoccupato il presidente di Confindustria Foggia, Gianni Rotice, dopo l’escalation di attentati ai danni di imprenditori e commerciati. Cerca di farsi un “quadro generale”, per non cadere “nella bieca lettura che avvicina il grave episodio capitato a Federico Moschella alla nomina di Zanasi in Cassa Edile”. “Qualcuno ha criticato il fatto che Eliseo potesse essere ‘retrocesso’ da presidente dell’associazione a vertice di un solo ramo – spiega Rotice a l’Immediato -, ma non è così: abbiamo solo deciso di contare sulla sua esperienza in un settore importante”. Ma questa “non può essere la chiave di lettura che dà un’accezione negativa al lavoro importante che stiamo compiendo in questi mesi”. “Le cose stanno cambiando – continua dalla sede di Valentini Vista Franco -, non vorrei che questi ‘segnali’ siano rivolti proprio al nuovo contesto che si sta configurando. I casi non possono essere definiti ‘isolati’, non posso pensare che con una frequenza impressionante vengano colpiti negozianti, costruttori, e addirittura il direttore di un colosso industriale, la Princess ex Ar, con una operazione che mette fortemente a rischio lo sviluppo degli investimenti sul territorio (nella compagine societaria dell’azienda di trasformazione del pomodoro più importante d’Europa sono stati riversati capitali esteri, NdR).
E ancora, nella stessa logica potrebbero essere inseriti i continui furti nella zona industriale Incoronata, che certamente producono danni ingenti alle imprese, c0sì come i danni ai vagoni che infastidiscono una delle eccellenze foggiane nel settore, la Lotras“. Per questo, chiede “risposte concrete alla squadra di Stato”, perché è finito il tempo “dei proclami”. “Abbiamo attraversato certamente stagioni più gravi di questa, ma proprio per questo, in virtù della memoria, mi sento di dover dire che bisogna alzare la guardia – precisa -, per farlo tuttavia non ci si può permettere di vanificare quel patto di fiducia che è stato instaurato tra le istituzioni in questi mesi”. Lo spettro è il salto temporale preoccupante che rischia di risucchiare la Capitanata indietro di diversi anni, proprio nel momento in cui “ci sono le condizioni per ripartire”. “Il quadro preoccupante coinvolge tutta la provincia – conclude Rotice -, non solo il capoluogo. In questi giorni chiederò un incontro urgente per fare il punto. Serve un piano, in tempi brevi, per non vanificare tutto il lavoro con il quale si sta provando a risollevare le sorti del territorio”.