L’Aeronautica militare sarà dotata il prossimo anno di sei velivoli a pilotaggio remoto P-1HH “HammerHead” (Squalo Martello), progettati e realizzati negli stabilimenti di Villanova d’Albenga (Savona) di Piaggio Aerospace.
Gli squali martello saranno utilizzati insieme ai Predator e ai Reaper che le forze armate italiane schierano da anni nei principali scacchieri di crisi internazionali (Golfo persico, Libia, Corno d’Africa, Africa sub-sahariana, ecc.) o per il controllo delle frontiere e il “contenimento” dei flussi migratori nel Mediterraneo centrale. Lo scorso 26 novembre 2014 è stata siglata inoltre una convenzione tra l’Aeronautica militare, la Polizia di Stato e l’Arma dei carabinieri per l’utilizzo dei velivoli senza pilota in attività di ordine pubblico e vigilanza del territorio. I droni saranno messi a disposizione dal 32° Stormo di Amendola (Foggia) e potranno essere impiegati anche nel corso di cortei, manifestazioni politiche ed eventi sportivi.
“Siamo l’unico paese in Europa dove i droni operano nello spazio aereo interno”, ha spiegato il maggiore Paolo Castelli, vicecomandante del 28° Squadrone di Amendola. “La Polizia è consapevole che i Predator saranno meno costosi degli elicotteri. Per la legge italiana, porzioni dello spazio aereo vengono chiusi al traffico civile quando i droni lo attraversano. Quando il velivolo senza pilota raggiunge una città, può occupare un’area predeterminata e circolare di 5×5 miglia, tra i 17 e i 19.000 piedi d’altitudine. Nel caso di Roma, ad esempio, dove esistono due aeroporti fuori dal centro, se avremo bisogno di sorvolare il Vaticano o lo stadio Olimpico, sarà necessaria una piccola limitazione del traffico aereo. La Polizia ci farà richiesta e noi parleremo con le autorità civili d’aviazione per verificare se potranno esserci ulteriori restrizioni”.