“Normale dialettica politica”, spiega così l’assenza in aula degli 8 consiglieri comunali di Fi il capogruppo Raimondo Ursitti. Oggi a Foggia si discuteva fra gli altri punti (referendum Moldaunia e procedimenti del Suap) dell’annoso problema dei debiti fuori bilancio che Ursitti sintetizza in “vera emergenza della città”, i soldi da dare ai creditori, dopo vengono “il Carnevale e l’isola pedonale..” Ma il gesto è forte, preannunciato perché ieri la decisione è stata ratificata nell’incontro dei capigruppo di maggioranza.
Avvisato anche il coordinatore del partito Lucio Tarquinio che ha fissato un incontro con i suoi consiglieri a breve. “Il gruppo ritiene di dover essere maggiormente coinvolto nelle decisioni della città, dall’isola pedonale alla potatura degli alberi e dobbiamo essere riconosciuti con la nostra rappresentanza politica. Esiste una pattuglia di consiglieri di valore, penso al dirigente scolastico Gabriella Grilli, una risorsa, o a due “schegge” come Rignanese e Pertosa esclusi dalla partecipazione”.

Da settembre Fi chiede più voce in capitolo, cioè suoi rappresentanti in giunta, che si chiami rimpasto, verifica, o tagliando. Evidentemente prima del consiglio di oggi non è stata trovata una soluzione politica. “Alla macchina si fa il tagliando – continua Ursitti – perché proceda più speditamente, invece Landella continua senza, ecco il blocco”. Non chiede assessori Ursitti “ma cambio di metodo”, e precisa: “Chi l’ha detto che Lombardi, De Filippis e Giuliani rappresentano Forza Italia? Chi vuol farli passare come tali?”.
Insomma, non si riconoscono in questi componenti di giunta, e forse non basterebbe nemmeno l’ingresso sic et simpliciter di qualche loro rappresentante: “Chi entra lo fa a nome di Forza Italia, una persona di esperienza come Gianni De Rosa o Mimmo Verile non ci pensa nemmeno a fare l’assessore se non come voce di Fi, io non so con chi lui prenda le sue decisioni ma certo non con noi”. Al sindaco chiede di “un metodo virtuoso. Se 8 consiglieri sollevano dei problemi bisogna trovare lo spazio delle risposte”.
Nessun appunto al Ncd che ha al governo quattro rappresentanti: “Io parlo a nome di Fi, ma sappiamo Calabrese a chi risponde e a chi risponde Roberto”. Landella e la sua famiglia sono anche proiettati verso le Regionali con la candidatura della cognata del sindaco Michaela Didonna: “Un ottimo nome, certo, ma noi 8 consiglieri comunali in Regione ne eleggeremmo due”, aggiunge a corredo della prova di forza in questo frangente.
In aula, la minoranza ha sottolineato l’assenza dei consiglieri: “Chi c’è lo fa nell’interesse della città, chi non c’è non è interessato”. Alcuni consiglieri di maggioranza confermano: “Il sindaco era preparato a quanto è successo oggi”. Landella parla di “brutta pagina di politica, comprendo le aspettative di chi vuole una maggiore rappresentanza in giunta, ma queste non possono essere anteposte ai problemi della città. Mi auguro di riprendere il dialogo”. Se lo augura anche Ursitti: “Ho fiducia che si possa procedere più spediti e consentire una partecipazione adeguata”.