Con decreto n. 1 del 9 febbraio scorso Giuseppe Pastore, commissario ad acta dell’Aro Foggia/4 si sostituisce al Consiglio comunale di San Severo e approva la carta dei servizi e il regolamento come richiesto dalla legge regionale 24/2012. Il consiglio in quattro mesi non è riuscito ad arrivare alla meta, la ratifica di un atto già deliberato dall’Aro ma strategico per la gara unica di appalto futura. Dopo due rinvii dell’accapo per l’espletamento della procedura, il commissario rompe gli indugi e decide al posto dell’assise di Palazzo Celestini. L’Immediato aveva riportato i tentennamenti e la bagarre in Consiglio comunale per un atto che avrebbe permesso la chiusura della procedura già approvata dagli 8 comuni facenti parte del consorzio tranne, appunto, quello di San Severo. Solo due consiglieri avevano votato contro queste ennesime dilazioni, Francesco Stefanetti, che si è astenuto, e Rosa Caposiena, che votò contro il rinvio in entrambe le occasioni utili.
L’interrogazione barese di Marino e la politica dei rinvii
Nel frattempo la perdita dei finanziamenti regionali per inadempienza del comune è stata smentita con un comunicato dall’amministrazione che oggi si trova a dover prendere atto delle sue lentezze proprio a ridosso della scadenza per il servizio Navita, l’azienda che attualmente si occupa dello smaltimento dei rifiuti nel paese dell’Alto Tavoliere. Due mesi fa, in un’interrogazione indirizzata al commissario che ha poi deciso per il decreto, il consigliere regionale Dino Marino aveva sollecitato al passo compiuto l’altro giorno.
In ballo, fra rinvii e liti in maggioranza- allargata anche ad una parte dell’opposizione che su questi si è gingillata- c’era anche la possibilità di fare di San Severo il centro di questo consorzio di comuni sostituendo l’attuale presidente, Marco Camporeale – votato da 9 comuni, quindi eventualmente da sfiduciare con il sì di 5 paesi su 9- con un altro esponente sanseverese in quanto espressione di un comune più grande. Una questione politica, anche a ridosso delle Regionali, punta d’iceberg di tentativi più o meno sotterranei che oggi vanno a farsi benedire – almeno così pare- data la decisione del commissario che ha temporeggiato finché ha potuto.
Rosa Caposiena: “Persi i finanziamenti, realtà camuffata”
Rosa Caposiena parla di “atto politicamente irresponsabile nonostante i reiterati inviti fatti in sede consiliare a votare un atto formale di ratifica”. Sulla perdita dei finanziamenti dice che si tratta di “camuffamento della realtà perché è incontrovertibile che le responsabilità ricadano sul comune di San Severo in quanto l’Aro, nel rispetto della sua autonomia, non poteva operare senza quegli adempimenti. Da comune fiore all’occhiello delle politiche ambientali abbiamo subito questo smacco e danno d’immagine”.
Primiano Calvo: “Fermiamo gli irresponsabili”
Nel 2013 San Severo entra fra i comuni virtuosi con una differenziata quasi al 60%, numeri che in altre città della Capitanata rappresentano un sogno. Durissimo l’ex assessore comunale Primiano Calvo che se la prende con il sindaco Francesco Miglio, con il presidente del consiglio comunale Luigi Damone, con l’assessore Emiliano e “la complicità” dei consiglieri di minoranza Lallo e Matarante. “Serve una presa di coscienza da parte di tutte le forze sane della città e delle popolazioni dell’Alto Tavoliere per fermare questi irresponsabili- scrive in una nota- è una vergogna, l’ ennesima figuraccia della città di San Severo. Dopo l’approvazione della carta dei servizi e del regolamento di assimilazione da parte di tutti i comuni dell’Aro4/FG, proprio il consiglio comunale di San Severo, città capofila, non è riuscito a deliberare nei termini, a causa di ripetuti rinvii”. E fa ritornare il fantasma Amiu, la ditta barese di cui ipotizza un interessamento su San Severo sulla scia dei dubbi circa la destinazione dell’appalto prossimo futuro su cui si erano interrogati (senza risposta) Francesco Stefanetti e Rosa Caposiena.