Nove tavoli tematici e oltre 250 iscritti ai lavori del sabato. Sottosegretari di Stato, eurodeputati, dirigenti di partito a Bari e Foggia e rappresentanze piddine dai Cinque Reali Siti e dall’Alto Tavoliere per il dibattito di domenica. Una prova di muscoli l’avvio della campagna elettorale per le amministrative 2015 del candidato sindaco del centrosinistra a Cerignola, Tommaso Sgarro. Si è conclusa ieri, “Start–Cerignola Riparte”, la due giorni di programmazione partecipata targata Pd, ospitata presso un capannone della zona industriale di via Melfi, con la partecipazione di Umberto del Basso de Caro (sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), Michele Emiliano (candidato per il Centrosinistra alla Regione Puglia), Elena Gentile (eurodeputato, vicepresidente dell’intergruppo parlamentare Economia Sociale e componente della commissione Lavoro, Occupazione e Politiche di Inclusione Sociale al Parlamento europeo) e Massimo Paolucci (eurodeputato, componente della Commissione per l’Ambiente, la Sanità pubblica e la Sicurezza alimentare).
Agricoltura e politiche per il territorio, governo dell’accoglienza e legalità, cultura e politiche educative, rigenerazione urbana e qualità della vita, sviluppo del sistema produttivo e d’impresa, welfare e politiche attive del lavoro, alcune delle tematiche affrontate nei tavoli di condivisione e confronto che hanno prodotto progetti e proposte che diverranno un contributo prezioso per la redazione del programma. Il candidato piddino ha sterzato sui contenuti, ponendo le idee e i programmi al centro della competizione elettorale a 7 contendenti (gli altri sono Francesco Disanto, Gerardo Bevilacqua, Antonio Grillo, Franco Metta, Franco Paradiso), per il momento, incluso il candidato che il centrodestra non ha ancora tirato fuori dal cilindro.
Il lavoro è la pietra miliare per il giovane segretario piddino. “È il tema principale, ed è anche il motivo per cui abbiamo deciso, declinando l’operazione nazionale di Matteo Renzi, di scommettere in questa iniziativa di partecipazione che ha già in sé tutti i punti programmatici che ci vedranno impegnati in questa campagna elettorale”, ha chiarito Sgarro durante l’incontro di ieri mattina. Non si può essere di sinistra, il mantra, “se non si parte dal mondo di chi lavora”, come operaio, come imprenditore. Per questo l’iniziativa ha trovato la sua sede naturale nella zona industriale, che “è il posto del lavoro”. Non era scontato il successo di riunire circa 250 persone attorno a una decina di tavoli di lavoro di sabato sera, animate dalla sola “volontà di tematizzare il presente e il futuro della città”. “Non era un’impresa facile, non era mai stata fatta prima. Era una scommessa che siamo riusciti a vincere”. Va fiero del risultato ottenuto, che ha trascinato anche la conseguente riflessione sull’attuale stato di degrado e abbandono del polo industriale, in cui sorge l’Interporto, “spreco monumentale di denaro pubblico”.
“Qualche responsabilità, se in vent’anni non è mai partito, deve pure esserci”, è intervenuto a riguardo il sottosegretario di Stato ai Trasporti. “L’interporto è effettivamente un monumento al degrado e segna la sconfitta della classe dirigente”, ma per l’avvocato campano non è una partita persa. L’articolo 29 dello Sblocca-Italia, nel capitolo della portualità, investe anche il sistema interporti. Nel piano della logistica, le cui linee guida saranno approvate il 12 febbraio prossimo, assicura del Basso de Caro, è possibile “far partire questa iniziativa”. “Vi è tutto qui. Il sistema autostradale, stradale e ferroviario. Ne parlerò con Elena, con l’amministratore delegato di Rete Ferroviarie Italiane, l’ingegnere Gentile, per vedere come rendere possibile questo investimento da parte di Rfi”. È un tema fondamentale quello della logistica. Vale 5 punti di Pil. L’Interporto non serve solo a Cerignola, ma “è motivo di coesione dello sviluppo del territorio”. “Questa iniziativa, pronta da anni, aspetta solo di essere realizzata”, ha aggiunto. Bisogna essere rapidi e attrezzarsi. E per farlo in maniera efficace “serve la filiera istituzionale”. Una partitura unica, che dall’Europa, passando per il governo centrale e regionale, armonizzi anche il governo locale, e che il sottosegretario, a cui Elena Gentile deve una parte dei 38mila voti di preferenza raccolti in Campania, si è detto disponibile a comporre.
Non si tratta di mettere in funzione solo la piattaforma logistica per rilanciare un piano di sviluppo per Cerignola, una città che non riesce ad uscire dal suo “grigiore”. Le responsabilità, attengono a chi negli anni l’ha governata, “e che evidentemente non è riuscito a fare del suo meglio”, il dito puntato di Emiliano. “Non è negli insulti, nello spaccare in due una città, che si trova la soluzione sulle cose da fare”, ha continuato. “Tommaso sei un sindaco sarto, devi cucire la città, radicato nella tradizione ma con una rottura epistemologica, per usare il tuo linguaggio, delle categorie di conoscenza. Lo dimostra il gesto programmatico che hai fatto ieri e oggi, con un’idea di politica dove i partiti sono importanti ma la società civile lo è altrettanto. Il Partito democratico, senza perdere di vista i suoi valori, sa costruire un dialogo. Più una città è grande e importante, più il rapporto con la Regione e il Governo diventa decisivo. Non si governano le città senza dialogo, isolandosi dal mondo. Questo voglio dire a chi ha progetti civici contro tutto e tutti, perché si finisce con l’imbrogliare la gente. Si da l’impressione di poter fare tutto da soli, ma non è cosi. Occorre rassegnarsi, e parlo ai miei amici Cinquestelle, che spesso rispondono male ai miei tentativi di amicizia”.
In una dimensione solidale, nel ruolo da amministratore pubblico del Pd al quale Sgarro si candida, il sindaco di Puglia lo immagina come “colui che riconcilia, prima di tutto il centrosinistra poi la città”. Un proposito che cozza con la recente frattura post primarie, la vociferata probabile corsa in solitaria di uno degli sconfitti e il rischio che il partito locale del governatore regionale ritiri il suo appoggio. Dinamiche che preoccupano la Gentile confinata a Bruxelles e intenta a stringere patti per la competizione regionale con il segretario provinciale Raffaele Piemontese, anche lui intervenuto all’appuntamento di domenica.
“La prima grande scommessa che mettiamo in campo –è intervenuta a fine dibattito l’eurodeputata- è ricostruire una comunità tra le istituzioni, il sistema di impresa e il mondo del lavoro, delle associazioni e della cultura. Siamo orgogliosi di appartenere a questa terra e lo dimostreremo a tutti quelli che si improvvisano candidato sindaco davanti al bar. Stiamo diventando un’occasione da avanspettacolo. Poi ci sono quelli della contrapposizione volgare e personale. Abbiamo archiviato questa interlocuzione e ci rivolgiamo ai cittadini di questa città, per dire che un’altra Cerignola è possibile e partiamo dalla zona industriale come simbolo di una città abbandonata che riprende il cammino per connettersi al sentimento diffuso”.
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