Manifestazioni, proteste e comitati. Per anni una parte della Capitanata si è mobilitata per contrastare la realizzazione dell’impianto per il trattamento dei rifiuti della società Eta del Gruppo Marcegaglia. “Ormai sono diversi mesi che i cittadini di Cerignola sono all’oscuro di ogni utile informazione sullo stato dell’arte dell’inceneritore di rifiuti edificato nei pressi di Borgo Tressanti – scrive Antonio Lionetti del movimento politico di Franco Metta -. Da diversi mesi, né il primo cittadino né la società proprietaria dell’impianto di incenerimento fanno in modo che i cittadini sappiano a che livello di operatività si trova l’impianto. Circolano voci, confidenze, indiscrezioni su una più che probabile messa in esercizio di quest’ultimo. Addirittura pare vi sia già una produzione di ceneri post combustione che la Società Eta sta cercando di smaltire. Sono voci che circolano da tempo e che angosciano molto. Non una ma diverse immagini di una ciminiera fumante sono state diffuse su dei social network. Si vocifera che nelle ore notturne vi sia un consistente traffico di automezzi pesanti da e per Borgo Tressanti”.
Poi sottolinea come da diverso tempo “spesso e volentieri in città si respira aria pesante e si sopportano tanfi poco gradevoli”. “Purtroppo – continua – ai pettegolezzi non c’è alcuna risposta ufficiale e questo non fa che alimentare le ansie dei cittadini. Riteniamo sia legittimo, oltre che un diritto stabilito per legge, ragguagliare costantemente i cittadini su questioni che afferiscono a tematiche ambientali e che potrebbero attentare al buono stato di salute. Un inceneritore di rifiuti non è certo un diffusore di fiori profumati. Chiediamo – conclude nella missiva indirizzata all’Arpa Puglia – di tenerci almeno informati sugli sviluppi di una questione che continua ad essere particolarmente sentita in questa parte della Capitanata”.