Sel lascia i lavori di commissione dove si discute di legge elettorale accusando Forza Italia di procedere a rilento per evitare di affrontare alcuni nodi: “La parità di genere, la quota di sbarramento, la dimensione dei collegi”. Michele Losappio bolla il “rinvio continuo di un sereno voto da parte di Fi”. Zullo non ci sta e replica a sua volta: “Peccato tanta stizza da parte di Losappio, la mia proposta è stata recepita dai commissari”. Cioè quella di allargare la discussione “al contributo di tutte le forze politiche interessate”. Era stata avanzata dal M5s e da Alternativa Comunista.
La legge elettorale e il suo tormentato iter è stato oggetto di discussione anche da parte del comitato 50/50 sulla legge di parità (l’Immediato ne ha discusso con Rosa Cicolella). Magda Terrevoli e Annamaria Carbonelli denunciano “le ulteriori manovre dilatorie avvenute nella commissione consiliare. Tali manovre sembrano tese a spostare in consiglio la definizione di nuova legge elettorale dove dominerà il voto segreto. L’incapacità politica dei componenti della 8° commissione che hanno rinunciato al loro ruolo istituzionale, guarda caso alla vigilia della discussione dell’articolo 5 sulla introduzione della doppia preferenza (con esclusione del pres. Losappio che ha abbandonato i lavori in netto dissenso con tale operato) dimostra, al di là dei tanti pronunciamenti pubblici, totale disinteresse nei confronti delle 30.000 firme raccolte e degli emendamenti in chiave di genere presentate dai Presidenti Losappio (Sel) e Disabato (Puglia per Vendola ) e dalla consigliera Lemma (Pd)”.
Dopo quella di Zullo, sul rinvio per “ascoltare e includere” arriva la versione della commissione di genere. Che conclude duramente: “Altre regioni hanno già inserito nelle proprie leggi elettorali la parità di genere e la doppia preferenza, la Puglia disattende non solo la normativa Delrio ma esprime “disprezzo” nei confronti delle donne pugliesi. Con buona pace della democrazia paritaria”.