Questa mattina i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di Adriano Rivoli, 80 anni, amministratore di una società di Monopoli operante nel settore della “produzione di elementi prefabbricati in cemento e laterizio, di manufatti in cemento e di elementi in ferro” fallita nell’aprile del 2012 e dei figli Massimo 47 anni e Alberto, 45 anni, tutti residenti a Monopoli.
I soggetti arrestati sono accusati, in concorso tra loro, di bancarotta fraudolenta aggravata patrimoniale. Le indagini di polizia giudiziaria condotte dai finanzieri del Gruppo Tutela Mercato Capitali, delegate dalla Procura della Repubblica hanno permesso di far luce sul disegno criminoso, ideato ed attuato dall’amministratore Adriano Rivoli, nel periodo 2008-2012 che, in concorso con i suoi prossimi congiunti, ha posto in essere condotte finalizzate alla distrazione e al depauperamento delle risorse economico-finanziarie della società, per circa otto milioni di euro.
In particolare, è stato accertato che gli indagati, al fine di procurarsi ingiusto profitto in pregiudizio dei creditori, hanno utilizzato il denaro sottratto alle casse aziendali per finanziare altre due società a loro riconducibili, anch’esse oggi in fallimento. Adriano Rivoli, facendo confluire parte del denaro distratto nei conti correnti della consorte, Rachele Simiele (socio della società fallita) e dei figli Alberto e Massimo, ha consentito a quest’ultimo, sempre attraverso il versamento del denaro sul conto corrente della moglie, Marisa Rita Sonno, l’acquisto di due immobili siti in Monopoli.