
L?impianto IMC di Trenitalia (Deposito Locomotive) della stazione ferroviaria di Foggia rischia di essere chiuso per essere, di fatto, trasferito a Bari, lasciando scoperta la linea ferroviaria dal capoluogo barese fino ad Ancona e togliendo a Foggia il suo ruolo strategico nella mobilità del Sud Italia.
Queste le ultime novità derivanti dall?analisi del piano industriale 2014-2017 di Trenitalia Spa, sviluppato dalla sede centrale di Roma. Lo denuncia la segreteria regionale di Fast-Confsal Puglia, che ha prodotto un documento, siglato insieme alle altre sigle sindacali, in cui denuncia le contraddizioni di un piano aziendale che, invece, prevede la contestuale realizzazione di un nuovo Impianto di Manutenzione a Bari.
Tutto ciò, quindi, accade nonostante gli incontri di Relazioni Industriali con l?azienda finalizzati alla definizione di una nuova organizzazione del lavoro, per arrivare in maniera competitiva alla scadenza del 31 dicembre 2015, data in cui scadranno le Gare per l?assegnazione del nuovo Contratto di Servizio per il Trasporto Pubblico Ferroviario della Regione Puglia.
Anzi, al fine di scongiurare questa ipotesi, le sigle sindacali Regionali della Puglia hanno sottoscritto un’accordo con l’azienda lo scorso 21 ottobre, che prevedeva sacrifici, anche di reddito, da parte dei lavoratori foggiani (che hanno rinunciato all?estensione manutentiva pur di aumentare la produttività pro-capite).
Sulla questione dell’IMC di Foggia e Taranto si esprime il segretario regionale di Fast Puglia Vincenzo Cataneo, citando il documento prodotto dalle sigle sindacali: “Alla luce delle informazioni e della documentazione acquisita del Piano Industriale 2014/2017 – obiettivi manutenzione di Trenitalia spa, sono emerse delle criticità soprattutto a proposito del Reticolo Manutentivo, DPR, che pianifica la chiusura di alcune sedi di Impianto Manutentivo entro il 2018 e, tra queste, c?è quella di Foggia”.
Per la Fast questo indirizzo progettuale risulta incoerente e contraddittorio, sia per gli attuali standard produttivi degli addetti degli Impianti di Foggia e Taranto (che attualmente superano le previsioni), sia per gli investimenti programmati illustrati nel corso del precedente incontro di giugno 2014.
Nonostante l?accordo del 21 ottobre scorso, quindi, che ha dimostrato il senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali e della Fast, resesi disponibili a sottoscrivere un nuovo modello organizzativo, Trenitalia ha previsto la chiusura di un impianto essenziale come quello di Foggia, prevedendone lo spostamento, di fatto, a Bari, con tutte le difficoltà che si ripercuoterebbero sulla linea ferroviaria e sui lavoratori di Capitanata.
D?altronde, prima dell?IMC, a Foggia sono già stati chiusi il Sanitario, che aveva un bilancio positivo ed effettuava le visite del personale del settore Trasporti anche del Molise e della Basilicata e del Magazzino di Cervaro, che era all?avanguardia e ora è diventato un rifiuto abbandonato.
Le sigle sindacali regionali di Puglia chiedono alle Strutture Nazionali di attivare le procedure necessarie per promuovere un apposito incontro in merito, affinché si realizzi un’analisi efficace ed efficiente, volta a far emergere, sia in termini di Produttività che di costi, come sia fallimentare e sbagliata la scelta proposta della chiusura dell’IMC di Foggia o di Taranto.