Libertà per Fernando Biagini, Massimo Laccetti e l’imprenditore Adriano Bruno, fino a ieri ai domiciliari con l’accusa di concussione e tentata concussione. Stamattina sono stati scarcerati su decisione del Tribunale di Foggia. Per tutti e tre scatta l’obbligo di firma, tre volte alla settimana. Intanto il processo ha avuto inizio e riguarda una brutta storia di mazzette a Palazzo di Città. La madre di tutte le tangenti sarebbe quella intascata da Lello Zammarano, 80mila euro, per i nuovi uffici del tribunale in Piazza Padre Pio. Ma sul duo Biagini-Laccetti pendono numerose altre accuse. Avrebbero preso tangenti anche da altri imprenditori locali come Insalata, Rana e Normanno per favorire appalti pubblici che, all’epoca, erano nella piena gestione dell’ex dirigente comunale, Fernando Biagini.
Nei giorni scorsi i tre indagati hanno ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato: nel processo si sono costituiti parte civile il Comune di Foggia e tre imprenditori che avrebbero pagato a Biagini le tangenti.