
“Il problema è uno, in questo momento. Chi mente? Il comitato Via o l’Enac? Uno dei due mente. Sarebbe opportuno che lei verificasse. È una sua legittima responsabilità politica, oltre che amministrativa”. È quanto ha dichiarato durante il question time a Montecitorio, trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall’Aula oggi pomeriggio, Lello di Gioia, deputato del gruppo misto (Psi-Pli), in riferimento ai ritardi nella definizione della procedura di valutazione di impatto ambientale relativa al potenziamento infrastrutturale dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia. Mentre si appresta al lancio dei primi voli con la chiacchierata Blue Wings Air, il Gino Lisa, torna nuovamente al centro di un’interrogazione alla Camera, indirizzata al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.
“Discuteremo tra un po’ di giorni il cosiddetto sblocca Italia. Dovremmo sbloccare iniziative infrastrutturali importanti per rilanciare questo Paese. A noi pare strano che in un momento in cui questo Governo si appresta a sviluppare iniziative forti per le infrastrutture, si blocca un progetto, attraverso il comitato Via, e quindi sotto la sua diretta responsabilità –è intervenuto di Gioia-, di un aeroporto importante per lo sviluppo di quel territorio. Vogliamo sapere perché da due anni, sistematicamente, si hanno rinvii. E quali saranno le sue iniziative per sbloccare questa situazione”.
La replica del ministro

Prioritario per il Governo è sbloccare le grandi opere nel pieno rispetto dell’ambiente, ha replicato il ministro, riassumendo brevemente le tappe principali che giustificano, in parte, il ritardo che si va consumando dal 23 marzo del 2012, data di avvio dell’istruttoria tecnica presso la commissione Via, con l’acquisizione dei pareri della Regione Puglia e del Comune di Foggia. Nel frattempo, sono intervenute due sospensioni del procedimento: il 24 dicembre 2013 l’Enac aveva richiesto una prima sospensione, al fine di acquisire documentazione integrativa circa il quadro programmatico in cui risulta inserito il progetto. Una volta raccolto quanto richiesto, il 1° aprile 2014 l’Ente nazionale per l’aviazione civile ha poi richiesto il riavvio del procedimento, che di lì a poco, in data 27 maggio, ha subito un nuovo stop, “per la necessità di presentare ulteriore documentazione di approfondimento al fine di favorire il buon esito della valutazione in corso”, ha precisato il ministro Galletti.
“Il 24 luglio è stata prodotta da Enac ulteriore documentazione integrativa, con un approfondimento sul quadro programmatico dell’opera, e, in particolare, l’analisi costi-benefici del progetto. Il 6 agosto la direzione generale competente ha immediatamente riaperto il procedimento, tuttora pendente. Il 6 settembre scorso la società Aeroporti di Puglia, su delega dell’Enac –la ricostruzione del ministro dell’Ambiente- ha fornito ulteriore documentazione integrativa sullo studio di impatto ambientale. Ad oggi, non è ancora pervenuto il parere del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, necessario all’emanazione del provvedimento di Via. È obiettivo di questo Ministero –ha, infine, assicurato- arrivare a una definizione completa in tempi brevi”.
I conti non tornano
Per di Gioia qualcosa non quadra, se l’Enac sostiene che “il comitato Via chiede documentazioni che non sono di sua pertinenza”. “Non è possibile che si possano rilasciare autorizzazioni con grande rapidità (in riferimento alla Tap, ndr) e qui sono due anni che si stanno perdendo fondi e si danno schiaffi ad una comunità che non soltanto è stata colpita qualche giorno fa, e lei l’ha verificato, da quell’alluvione, ma che ha perso giorno dopo giorno la sua dignità per i tagli che i governi passati hanno effettuato”.