Approvato il consuntivo, buco da 42 milioni ma c’è il “salva enti”. Lombardi vede la luce

Approvato il rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario 2013. Questo il punto più importante all’ordine del giorno del consiglio comunale svoltosi stamattina. Una maggioranza nel complesso compatta che ha dovuto ingoiare il boccone amaro di un consuntivo targato centrosinistra e su cui grava il disavanzo di 29 milioni di euro, lo stesso che apriva l’era Mongelli.

Approvato il rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario 2013. Questo il punto più importante all’ordine del giorno del consiglio comunale svoltosi stamattina. Una maggioranza nel complesso compatta che ha dovuto ingoiare il boccone amaro di un consuntivo targato centrosinistra e su cui grava il disavanzo di 29 milioni di euro, lo stesso che apriva l’era Mongelli. In più, dalla relazione dell’assessore al bilancio Michele Lombardi è emerso che sono stati cassati i cosiddetti “residui attivi” , quelli “iscritti negli anni passati nei bilanci di previsione e che non si sono trasformati tutti in entrate perché le previsioni non erano realistiche”. I crediti non incassati riguardano le alienazioni e il recupero dell’evasione tributaria e fiscale.

Consuntivo 2013, il “no” di Longo e le assenze in maggioranza

Bruno Longo
Bruno Longo

Il buco ammonta quasi a 42 milioni di euro. Questo il passaggio più polemico di una relazione che ha convinto solo una parte dell’aula. Hanno votato a favore i consiglieri di maggioranza tranne Bruno Longo, che ha lasciato l’aula dopo aver spiegato i motivi del suo no “in coerenza con 5 anni di opposizione”. “Se il consuntivo non passa si fa approvare dal commissario, non è che salta la maggioranza- attacca il consigliere de La Destra- probabile che siccome stanno per arrivare i soldi del salva-enti il sindaco Landella, che pure la lettera sul dissesto la firmò, non ha voluto creare scompensi”. Deluso dal contenuto della relazione di Lombardi che ha tracciato un quadro tecnico dai risvolti per niente “politici e che rivelano una gestione un po’ alla carlona”. Assenti i consiglieri di maggioranza Lucio Ventura (Ppdt) e Mimmo Verile (Fi).

L’era Mongelli apre e chiude a meno 29 milioni, più il resto

Il dovere di continuare per “etica amministrativa” da una parte, la necessità di sottolineare che non si tratta di mettere un bollino su un numero ma di spiegare che “Mongelli partiva a meno 29 milioni di euro e si è ritrovato al punto di partenza”. Questo passaggio, non abbastanza sottolineato in aula, secondo alcuni esponenti dell’ex minoranza (che in passato si sono molto esposti tanto da portare le carte in Procura) sarebbe alla base di un certo malcontento che serpeggia in maggioranza. Insomma dire alla città “non abbiamo disamministrato”, è un pensiero che è rimasto sottaciuto.

Dovrebbero arrivare a giorni i 28 milioni del fondo di rotazione, la prima parte, in tutto sono 40 milioni da restituire in 10 anni, una “boccata d’ossigeno” per l’assessore Lombardi, un’ “ulteriore mazzata di debiti” per Lucio Ventura, che l’aveva già detto in campagna elettorale, e per Bruno Longo, il quale aggiunge: “Non esaustivo quello che ha detto Lombardi oggi in aula: e i debiti fuori bilancio perché non sono stati presi in considerazione? E gli atri residui attivi non calcolati? E dove sta la delibera della Corte dei conti sull’approvazione del piano di riequilibrio di luglio, cioè il salva-enti? Sappiamo che ci hanno detto che ci salveranno ma per andare sulla luna…”. Inoltre vorrebbe che le “migliaia di carte da leggere sul bilancio venissero consegnate non il venerdì ai consiglieri ma un po’ prima”.

Orientamenti della minoranza e giro di boa

Tra i banchi della minoranza hanno votato a favore Marasco (ex assessore nella giunta Mongelli), Sciagura (della lista di Marasco in campagna elettorale), Russo (Pd, ex assessore della giunta Mongelli), De Pellegrino (Pd), Buonarota e Cassitti. Contrari Leo Di Gioia (un “no” da un assessore al bilancio della giunta di centrosinistra in Regione che con questo rendiconto nulla a che fare e da cui ha prontamente preso le distanze) e Cusmai  (quando era all’opposizione, ma col centrodestra, teneva l’identico atteggiamento critico di oggi).

Il primo vero atto della gestione Landella in tema di bilancio sarà quello di previsione 2014, del resto il rendiconto di gestione passato oggi in aula era stato approvato da Mongelli a giugno e le pressioni del Prefetto avevano diffidato da altre proroghe. Dunque anche quell’operazione “verità” chiesta in un primo momento, cioè il resoconto delle spese di tutti gli assessorati, probabilmente non si è avuto il tempo di metterla in atto.

SERGIO LOMBARDI (Bilancio, Politiche fiscali, Economato, Acquisti, Inventario, Controllo della gestione)
SERGIO LOMBARDI (Bilancio, Politiche fiscali, Economato, Acquisti, Inventario, Controllo della gestione)

Lombardi, assessore al bilancio: “Sono fiducioso, anche per l’ottima squadra di Landella”

Il più fiducioso è l’assessore Lombardi che la luce fuori dal tunnel la vede, ma non in tempi brevi. “Dobbiamo ridurre i costi e cercare di incanalare i residui attivi, cosa che finora non si è fatta. Una parte spetta all’Aipa, che riscuote per esempio solo il 15% delle multe, ci sono alcuni evasori dei rifiuti solidi urbani, ci deve volturare soldi che ha incassato e ci deve ridare”. Un’altra strada è quella di “ridurre i fitti, l’energia elettrica e altre spese”.

Anche i funzionari dei vari assessorati gli hanno dato l’ “ok per ridurre i costi”. Non è molto chiaro il discorso dei debiti fuori bilancio: “Voglio avere al più presto una dichiarazione di tutti gli assessorati, certo un buco da 42 milioni è tanto ma sono fiducioso”. Sul salva-enti: “E’ vero sono debiti ma intanto possiamo pagare i nostri, è sempre denaro liquido.  L’approvazione del consuntivo 2013 era un atto dovuto, comunque in commissione bilancio ci sono ottime professionalità tra avvocati e commercialisti e abbiamo un’ ottima squadra assessorile”. Tra i punti approvati stamattina, anche la commissione per la redazione dei regolamenti.