
Una quindicina di giorni, questi i tempi per la formazione della giunta di Franco Landella. Era prevista una riunione per mercoledì, la prima delle segreterie provinciali dei partiti che dovrebbero fare i nomi degli assessori ai tavoli, da cui non si prescinde. Il coordinatore provinciale di Fi, il senatore Lucio Tarquinio, non è a Foggia in questi giorni, quindi l’incontro dovrebbe slittare al fine settimana. Sembra alquanto complicato conciliare la giunta tecnica con quella politica perché, se per esempio si decide che la quota rosa -almeno tre donne- debba essere esterna, deve essere tutta composta in base al medesimo criterio, altrimenti scelgono i partiti.
Gabriella Grilli, di Forza Italia, in questi giorni è in ascesa per l’assessorato alla cultura. Insieme a lei potrebbe entrare nella squadra Erminia Roberto (Ncd), insegnante, ex coordinatrice provinciale delle donne in Unione di Capitanata, gruppo poi confluito nel Nuovo centrodestra. Dal partito di Di Giuseppe e Giannicola De Leonardis arrivano le sollecitazioni più forti a circoscrivere le scelte in un “recinto” esclusivamente politico perché i rappresentanti della società civile e i tecnici, “non avrebbero dato grande prova di sé”.
Un’eccezione “tecnica” negli ambienti, si potrebbe fare riguardo il nome di Alfredo Ferrandino, assessore uscente della giunta Mongelli alla mobilità e protezione civile: “Un consulente di livello nazionale”. Riguardo le indiscrezioni su Ciccio D’Emilio come possibile vicesindaco, la conferma per ora non c’è. Le voci che smentiscono tale scelta si chiedono: “Perché chi ha ricevuto più preferenze – nella lista del Ncd- dovrebbe cedergli il passo?”, oppure: “ma sono aspirazioni personali?”.

Tre deleghe per Forza Italia, con Gianni De Rosa, forse, assessore al personale, Raimondo Ursitti che smentisce qualunque incarico in giunta per lui – “ci stiamo preoccupando delle quote rosa, in questo momento”- lo stesso dicasi per Paolo Mongiello, ex consigliere provinciale che allontana qualunque ipotesi di impegno personale. Le pressioni sono parecchie e potrebbe spalancarsi la porta dei 12 assessorati se non sembrasse troppo rispetto, anche, alla riduzione del numero di consiglieri da 40 a 32 con dieci assessori uscenti. Il caos imperversa, “non si capisce niente”, per ora, le nubi potrebbero diradarsi a giorni. Un’istanza chiara, finora, è la richiesta di relazioni che certifichino lo stato dell’arte nei vari assessorati avanzata da Lucio Ventura su l’Immediato, e pare condivisa anche dal sindaco Franco Landella.
Nel caso Fi avesse tre assessori, scatterebbe in consiglio il primo dei non eletti Nino De Rogatis, già consigliere con Agostinacchio. Continua a circolare il nome di Sergio Cangelli al contenzioso e si fa il nome di Lucio Ventura (Ppdt) per l’assessorato ambito e temuto allo stesso tempo, quello al bilancio. La rosa di Fratelli d’Italia va dal nome di Jenny Moffa a quello di Giandonato Lasalandra. Il partito di Giorgia Meloni, che avrà Giuseppe Mainiero in consiglio comunale, aveva avanzato la richiesta di una giunta di quarantenni rimettendosi, comunque, alle decisioni condivise delle segreterie di partito. Le quali si accingono a decidere distillando e calibrando le deleghe perché l’unità, faticosamente ritrovata, regga alla prova della giunta e dei posti nelle partecipate.
Ecco alcuni dei possibili assessori della giunta Landella