Dopo il primo turno di votazione del 25 maggio scorso, in 139 comuni compresi nelle 15 regioni a statuto ordinario e nella Sardegna (ove è interessato il solo comune di Alghero in provincia di Sassari) si svolgerà il turno di ballottaggio per l’elezione dei sindaci. Dei 139 comuni interessati al voto, informa il Viminale, 16 sono capoluoghi di provincia. Sempre nella giornata di domani si svolgerà anche il turno di ballottaggio in un comune della regione Friuli Venezia Giulia, e in 8 comuni della regione Sicilia (dove si voterà domani dalle 8 alle 22 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15). Il turno di ballottaggio nei 139 comuni interesserà un corpo elettorale di 4.249.450 elettori, di cui 2.030.531 maschi e 2.218.919 femmine. Le sezioni elettorali saranno 5.258. Le operazioni di votazione si svolgeranno domenica dalle 7 alle 23; lo scrutinio avrà inizio nella stessa giornata di domenica, al termine delle operazioni di voto e dopo il riscontro del numero dei votanti. Per il turno di ballottaggio si sceglie solo tra i due candidati sindaci che hanno ottenuto, al primo turno, il maggior numero di voti e l’elettore vota tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto. Le sfide più attese sono due in particolare, a Livorno e Modena. Nella città toscana la coalizione guidata dal candidato del Pd, Marco Ruggeri, dovrà vedersela con l’ingegner Filippo Nogarin, il candidato del M5S. Il candidato del Pd a Modena Gian Carlo Muzzarelli, che si è fermato al 49,7% dei consensi, si scontrerà con il candidato del Movimento 5 Stelle Marco Bortolotti. Come per Livorno, anche per Modena si tratta del primo ballottaggio della storia.
Anche in Puglia il quadro è piuttosto interessante. Sono otto i infatti comuni dove domani si vota nel ballottaggio per la scelta del sindaco: se il risultato più atteso è quello di Bari, capoluogo di regione e nona città italiana per numero di abitanti, il più incerto è quello di Foggia. Nel capoluogo Antonio Decaro, deputato del Partito democratico, sostenuto dal centrosinistra (13 liste), parte dal 49,4% dei voti del primo turno, quando ha sfiorato l’elezione immediata mentre l’ex amministratore di “Aeroporti di Puglia”, Domenico Di Paola, sostenuto dal centrodestra (10 liste) si è fermato al 35,8%. Oltre 24 mila i voti di differenza. Nessuno dei due contendenti ha stretto alleanze o apparentamenti con gli altri candidati sindaco o con altre liste. Negli ultimi giorni i toni della campagna elettorale si sono piuttosto elevati con reciproche accuse, specie sul fronte “giudiziario”. A Foggia, dopo il silenzio di alcuni giorni concordato tra i contendenti per rispetto delle vittime della tragedia che ha colpito la città (LEGGI), nel corso di una trasmissione televisiva sono volate parole grosse, tanto che è stata interrotta. I due candidati hanno stabilito accordi politici che potrebbero rivelarsi determinanti: Marasco con Leonardo Di Gioia, assessore regionale, terzo arrivato, che ha riportato il 18%. Anche Sel si è pronunciato in maniera positiva nei suoi confronti. Dal canto suo Landella ha raggiunto un accordo con Luigi Miranda e la sua lista civica che al primo turno ha raggiunto il 7,6% e viene visto positivamente da Lucia Lambresa, altra candidata sindaco (1,7%). Sia a Bari che a Foggia il Movimento 5 Stelle non si è espresso per alcun candidato.