Biccari riabbraccia la sua montagna, cresce l’attesa per il Parco Avventura dei Monti Dauni

Circa 500 persone attese per il taglio del nastro del Parco Avventura “Lago Pescara” di Biccari, del 18 maggio. Dopo il primo “Daunia Avventura” di Bosco Celle, a pochi passi da Pietra Montecorvino, la Confart Foggia ha attrezzato anche sulla vetta più alta della Puglia un percorso acrobatico in quota destinato ad attrarre flussi turistici.

Circa 500 persone attese per il taglio del nastro del Parco Avventura “Lago Pescara” di Biccari, del 18 maggio. Dopo il primo “Daunia Avventura” di Bosco Celle, a pochi passi da Pietra Montecorvino, la Confart Foggia ha attrezzato anche sulla vetta più alta della Puglia un percorso acrobatico in quota destinato ad attrarre flussi turistici. E già cominciano a pervenire prenotazioni dal mondo delle scuole. Attesi, la prossima settimana, gli studenti di Corato che parteciperanno a Danzarìa e nel pomeriggio si godranno le attrazioni della montagna, mentre una scolaresca proveniente dalla provincia di Salerno ha scelto proprio la vetta più alta della Puglia per la tradizionale gita scolastica, tra i paesaggi verdi del bacino lagunare e Monte Cornacchia.
Dotato di 2 percorsi per bambini, 7 per adulti (costituiti da tirolese, tronchi oscillanti, ponte tibetano, rete di arrampicata, pendoli, passerella di cavo) si configura come un’importante infrastruttura del turismo attivo che “inaugura una nuova stagione” per Biccari.

È soddisfatto il sindaco uscente, Gianfilippo Mignogna. “Abbiamo impiegato due-tre anni, di lavoro silenzioso, di progettazione e richieste di finanziamenti per inserirci nella programmazione del Psr. Adesso abbiamo cominciato a mettere in pratica questa programmazione, a costruire le prime infrastrutture, come il rifugio di Monte Cornacchia o il Parco Avventura, ma siamo appena all’inizio. La programmazione continuerà, con circa 2milioni di euro di finanziamento da realizzare”. Attraverso i numerosi progetti di forestazione e di miglioramento ricettivo dei boschi, l’area montana biccarese ambisce a posizionarsi come destinazione turistica slow, in grado di offrire turismi tematici. L’istituzione del sentiero Frassati ha tracciato la rotta: considerare la montagna una risorsa per lo sviluppo economico del territorio.

“Vogliamo aumentare l’offerta sulla nostra montagna e questa iniziativa di domenica, che è più commerciale e meno slow, perché un parco avventura porta più gente rispetto al sentiero, procede in questa direzione -continua il sindaco-. Il collegamento con la rete dei sentieri Frassati nazionali, con il Club alpino italiano, che è il soggetto che ci ha aiutato a realizzare materialmente il sentiero, e con le Vie Francigene di Puglia, ci ha permesso di sperimentare il turismo lento, un settore non di grandissimi numeri, ma di persone che fanno la loro esperienza, dormono, mangiano nel nostro territorio. Qualcosa si inizia già a vedere: ci sono B&b che iniziano a lavorare in maniera più assidua, il Convento di Sant’Antonio, ad esempio, con la sua ala ricettiva, ha diverse prenotazioni per il sentiero Frassati, che raccoglie anche il mondo religioso. Iniziano ad esserci ricadute di questo tipo. Siamo all’inizio del percorso -ammette Mignogna- e contiamo attraverso l’esperimento del Parco Avventura, che porterà tanta gente, di far acquisire alla comunità quello scatto di fiducia che manca. Per cominciare a guardare a questo settore come una possibilità concreta. In questo momento siamo ancora in pochi ad aver ben chiaro di cosa stiamo parlando. Per tanti anni non abbiamo creduto a questo modello di sviluppo, ci siamo concentrati su altri modelli fallimentari, e adesso stiamo cercando di ritornare alla nostra montagna”.

Una sfida che entusiasma chi ha già investito in ricezione e accoglienza, come Pasquale Liscio, gestore del B&b “Il Girasole”. “La sfida più importante è quella del territorio, nel senso che bisogna comprendere che occorre valorizzare quello che si ha e cercare di trarne vantaggi e opportunità, sicuramente”. La direzione è quella giusta per il giovane operatore turistico che intercetta per lo più flussi legati al turismo di ritorno. “Qualche cosa di diverso nell’ultimo periodo si sta muovendo. Personalmente non abbiamo ancora avuto ospiti che vengono per stare in montagna, ma qualche piccolo risultato si è avuto. Forse dobbiamo creare un po’ le condizioni, anche nel farci conoscere.
Speriamo ci siano più tangibili segnali, col Parco Avventura e per il sentiero Frassati, che probabilmente non siamo stati bravi noi a cogliere come opportunità, ma al momento, per la nostra piccola struttura, non ha prodotto arrivi”.

Lo sguardo al territorio di “Agorart”, che si occupa del recupero delle tradizioni, a partire dai tipici “’nzammaruchèle”, i canti sull’altalena, percepisce una certa vivacità, di cui la stessa associazione culturale è interprete principale. In concomitanza dell’inaugurazione del nuovo Parco Avventura, “Agorart” ha organizzato, infatti, a partire da domani, una tre giorni di intrattenimento e cultura, all’insegna del dialogo tra le generazioni e recupero delle tradizioni. “Il programma interesserà diverse fasce di età, poiché prevede la giornata degli aquiloni al campo sportivo e momenti di laboratorio con anziani che raccontano le storie e insegnano le arti di una volta, la produzione del formaggio o del sapone, la lavorazione dei cotti o la scoperta delle erbe. Tutto sarà ricongiunto al territorio e la nostra base operativa sarà il lago”, spiega il presidente Ernesta Salandra. Previsto anche un itinerario a piedi, organizzato in collaborazione con Trekking Foggia Young, che attraverso il sentiero Frassati, condurrà i partecipanti in cima alla vetta più alta di Puglia.
“Quasi tutte le domeniche nei periodi come questo -riferisce- arrivano turisti da Bari sulla nostra montagna, che ha un panorama, una flora e fauna, particolari, con il laghetto che lo rende caratteristico come posto. Arrivano escursionisti che partecipano alle attività organizzate dal Club alpino o in forma privata. Qui c’è già un interesse legato alla natura, al turismo verde. Viene anche gente dal nord Italia. D’estate, in qualsiasi giorno c’è gente su in montagna”.

Sul versante turistico, il taglio del nastro di domenica rappresenta quasi una partenza. Sul fronte occupazionale, l’area montana riqualificata ha già cominciato a produrre posti di lavoro. Con la gestione forestale sostenibile dal 2011 è iniziata la produzione di legna, con una ventina di operai boschivi che piantando e tagliando gli alberi, riportano in auge l’antica attività dei nonni boscaioli. Il prossimo passo sarà la riapertura del ristorante di Lago Pescara, per il cui sblocco della pratica e indizione del bando, lo scorso 13 maggio il sindaco ha avuto un incontro con gli organi competenti regionali. In cantiere anche la realizzazione di una zona di tiro con l’arco, un percorso per non vedenti lungo il perimetro di Lago Pescara (ci si sta attivando per una convenzione con l’Unione italiana ciechi), di un maneggio, postazioni di trekking ed escursioni in quad per i sentieri montani . E perfino “un piccolo villaggio nel bosco ispirato ai Puffi”, con casette-fungo sparse qua e là e qualche casa sugli alberi, adibita a biblioteca o in cui sarà possibile pernottare.