Veleni (non solo tra i rifiuti), sospetti ed accuse. Ordona reagisce così all’operazione Black Land. Alcuni cittadini segnalano le tante incongruenze nelle scelte adottate dai sindaci che si sono susseguiti negli ultimi 5 anni. A cominciare dall’accusa di “conflitto di interessi” dell’ex sindaco Michele Pandiscia, il quale avrebbe autorizzato la localizzazione della discarica per inerti su un terreno di proprietà di una parente.
“È esattamente il contrario – spiega Pandiscia a l’Immediato -. Sono stato a far presente ai consiglieri comunali che mia zia era anche lei proprietaria di una particella, dicendo che bisognava rivotare. Successivamente, con l’ausilio della segretaria comunale Marilena Telesca, la quale mi rassicurò che non c’era il conflitto di interesse, è stato chiarito il fatto prima che venisse rivotato lo stesso atto. Mi ero preoccupato di questo aspetto perché non volevo fare una cosa illegale… Poi precisa: “In effetti, nel Consiglio comunale successivo, un altro consigliere, Domenico Lasignora, usciva dall’aula perché aveva un rapporto di parentela con il proprietario della Edil C, se non erro Gerio Ciaffa (arrestato in Black Land, ndr). Ma tutto questo non ha niente a che vedere con le recenti vicende della società e con lo sversamento dei rifiuti”.
L’ex sindaco tiene a precisare che in quell’occasione spinse per dare un “parere favorevole condizionato”: detto in altri termini, ci sarebbe stato l’okay alla localizzazione della discarica ma solo per alcuni tipi di “inerti”. A giustificarlo, “la grande necessità di smaltire materiali che altrimenti avrebbero invaso canali ed il fiume Carapelle”. Per di più, sottolinea il commercialista di Ordona, “mi sono impegnato perché in quel parere non vincolante venisse inserito un meccanismo di controllo delle attività che coinvolgesse anche i cittadini e le associazioni, oltre alle autorità preposte”. Perché poi non è stato più fatto? La palla viene così consegnata al successore, l’attuale sindaco Rocco Settimio Formoso: “L’autorizzazione definitiva della Provincia è stata data nel 2011, mentre il mio mandato è finito a marzo 2010”, replica Pandiscia. Sì perché secondo l’ex sindaco, durante il suo mandato, la Giunta si sarebbe limitata “a fornire un parere sulla localizzazione della discarica”. Di qui le polemiche sollevate sul rapporto di parentela con uno dei proprietari dei terreni. “Questa cosa mi sta dando molto fastidio. La Edil C con il Comune di Ordona e con il sottoscritto non ha nulla a che vedere. Non c’entra nulla la questione degli inerti con la discarica di monnezza che non è collegata: da quello che ho capito il proprietario aveva una sorta di autorizzazione per una cava, che non c’entra nulla con questa faccenda”. Il problema è che, dalle carte (comunicazione del 14 settembre 2009, numero di protocollo 377), quella a cui fa riferimento l’ex sindaco, si legge proprio località “Cavallerizza”, la stessa contrada citata nell’ultima operazione dei Carabinieri.
“Solo successivamente al parere favorevole alla localizzazione dell’impianto di inerti – scriveva Pandiscia – mi sono accorto che la nuda proprietà di alcune particelle di terreni è di una signora alla quale sono legato da un rapporto di parentela e tale circostanza mi avrebbe imposto di astenermi dalla votazione. Purtroppo così non è stato. Pertanto, al fine di rendere chiara la mia posizione affinché tale circostanza non si ripercuota sulla validità dell’atto ne do formale comunicazione ai consiglieri comunali avvisando che il punto sarà riproposto alla valutazione consiliare”. Tuttavia, tra i presenti nel verbale del 29 ottobre 2009 (“Localizzazione impianto di recupero di materiale inerte”), l’ex sindaco c’è ancora. Ed esprime parere favorevole.
Ad essere tirato in ballo nelle polemiche, anche l’attuale sindaco Formoso, perché nel Piano triennale dei lavori pubblici (2013-2015) è prevista per quest’anno la “caratterizzazione e bonifica della ex discarica comunale in località Cavallerizza”, per un importo di 2,4 milioni di euro. “Sì, infatti partono in questi giorni i pozzi biogeometrici – ha spiegato l’attuale primo cittadino a l’Immediato -, ne abbiamo già parlato con l’assessore regionale all’ambiente Lorenzo Nicastro, ed abbiamo già stanziato 4800 euro: si tratta di una procedura preliminare alla bonifica vera e propria, serve a vedere se c’è o meno inquinamento a causa della vecchia discarica. L’impianto per lo smaltimento di inerti, invece, è un’opera utile per la collettività. Era la Edil C a gestirla e questa autorizzazione è stata data dalla Provincia. In Conferenza di servizi è stato fornito l’elenco dettagliato dei materiali che potevano essere conferiti nella discarica che era in attività fino a poco tempo fa e credo che continuerà perché non è oggetto di indagine”. E l’autorità di controllo di cui parla Pandiscia? “In effetti è così, era prevista – conclude -, ma a fare i controlli ci pensa la Provincia e non serve un altro organo perché è tutto alla luce del sole, visto che l’impianto è a due passi dalla strada statale: tutto ciò che è successo è a 3-400 metri, ma all’interno. Sono due cose completamente diverse… Non dimentichiamoci che siamo in campagna elettorale”.