) non c’entrano ma se quei rifiuti non fossero stati rintracciati in tempo, avrebbero potuto danneggiare seriamente il territorio e le acque del golfo. I controlli a largo raggio hanno coperto 45 comuni della provincia di Foggia e sono state individuate complessivamente 125 aree degradate. La zona messa peggio è quella tra Zapponeta e Manfredonia. Trovati importanti cumuli di rifiuti nei pressi del “Beach Club” di Ippocampo e vicino il residence “Tuppi” in via delle Folaghe. Non va meglio sulla Sp 141 in località “Venezia”, a Torre di Ripoli e Cagace, tutti siti a pochi passi da Zapponeta. Molto male anche a Mattinata, per l’esattezza a Tor di Lupo sulla Strada Statale 688 e in Contrada “Finocchio” a San Giovanni Rotondo. Altre situazioni particolarmente critiche si sono riscontrate a Capojale e nelle località “Puzzone” (un nome, un perchè) e “Imbuti” sulla Strada Comunale tra Cagnano e San Nicola. Le aree individuate e segnalate ai sindaci sono 35, tutte inquinate. I comuni interessati sono Mattinata, Manfredonia, Cagnano Varano, Rignano Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Lesina, Carpino, Ischitella, Zapponeta, Poggio Imperiale, Apricena, Sannicandro Garganico, San Paolo di Civitate e Torremaggiore. Alcuni primi cittadini hanno già emesso le ordinanze per la rimozione, altri non hanno ancora provveduto. Intanto continuano le indagini su “Black Land”, l’operazione che ha scoperchiato il business dei rifiuti tra Campania e Capitanata, in particolare la zona di Ordona dove la “monnezza” veniva seppellita in una cava grazie all’aiuto di imprenditori compiacenti. Continua la caccia al 14esimo indagato (Giuseppe De Nittis, amministratore legale della Edil C.) , ancora irreperibile. A breve inizieranno le operazioni di carotaggio nella cava.