) ed evidenziato un altro fatto preoccupante rappresentato dalla vicinanza dei rifiuti sepolti al prestigioso sito archeologico di Herdonia. Ma al centro della storia ci sono soprattutto loro, gli arrestati. A questi va aggiunto un deceduto, il carapellese Pasquale Del Grosso, l’uomo che prima di morire nel gennaio scorso, sovrintendeva e coordinava il traffico illecito, avendo rapporti diretti con le imprese campane che conferivano i rifiuti (Sele Ambiente, llside e Gesia), gestendo direttamente il filone correlato al trasporto e allo smaltimento illecito della frazione secca e cooperando, mediante stabili contatti con Erminio Armino e il foggiano Gerio Ciaffa, alla gestione illecita della frazione umida. Tutto questo prima di morire a gennaio scorso. Del Grosso infatti, venne ucciso da una raffica di colpi lungo la provinciale 105 e ritrovato carbonizzato all’interno di una Lancia Thema nelle campagne di Ascoli Satriano.
L’altro grande capo è Gerio Ciaffa, nato a Foggia nel 1972 ma residente in Contrada Cavallerizza a Ordona. Ciaffa è l’amministratore di fatto della Edil C e della PL Trasporti e concorreva nel traffico illecito attraverso l’utilizzo dei complessi
Poi c’è Giuseppe De Nittis (ancora ricercato), legale rappresentante della Edil C. In questa veste, De Nittis ha consentito l’utilizzazione della cava (che avrebbe dovuto formare oggetto di un intervento di recupero ambientale, pensa un po’) per finalità del tutto contrastanti con la destinazione prevista dalla pubblica amministrazione. I dialoghi intercettati tra De Nittis e Ciaffa dimostrano, al di là di ogni ragionevole dubbio, che il legale rappresentante fosse perfettamente consapevole della natura delle operazioni di interramento di rifiuti speciali nella cava a disposizione della società Edil C.aziendali relativi alle due imprese sopra indicate, occupandosi della direzione, del coordinamento, del trasporto e dello smaltimento illecito della frazione umida presso l’ex cava della Edil C. a Ordona e fornendo, all’occorrenza, supporto operativo al trasporto e allo smaltimento illecito della frazione secca. Ciaffa gestiva
tutti i viaggi che avevano ad oggetto il trasferimento di rifiuti speciali, senza autorizzazioni, destinati ad essere sversati e poi interrati in una cava a disposizione della Edil C. Fondamentale per gli affari era poi il rapporto tra Ciaffa e il responsabile della Biocompost di Bisaccia (Av), azienda che invece di compostare i rifiuti li spediva a Ordona per seppellirli, intascando profitti illeciti per lavori mai eseguiti.
Nelle pagine dell’ordinanza, scaricabili più sotto, troviamo la ricostruzione del business attraverso il ruolo dei personaggi arrestati. Dalle intercettazioni invece, emerge tutta la preoccupazione per le indagini dei carabinieri, le lamentele di Ciaffa per i ritardi nello sversamento dei rifiuti e la complicità tra Donato e Pasquale Del Grosso. Nella prima delle sette pagine che mettiamo a disposizione, si parte proprio da una breve chiacchierata tra i fratelli di Carapelle.
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