“Una nuova legge organica sullo sport per le procedure di rilascio dei certificati di idoneità all’agonismo”. Questo è il senso della proposta presentata dai consiglieri regionali Dino Marino e Ruggiero Mennea. “E’ assolutamente necessario promulgare – commentano -, nel più breve tempo possibile in Puglia, la Legge di Medicina dello Sport, con l’obiettivo principale di tutelare in modo più completo e organico la salute di tutti gli atleti e di sensibilizzare individui di tutte le età, comunità, enti locali e istituti scolastici, sul tema della promozione di stili di vita sani nella popolazione, per il conseguimento dello stato di salute e per la prevenzione e cura di patologie cronico-degenerative”.
Nell’elaborare politiche per la salute in età evolutiva, la programmazione regionale deve orientare i propri sforzi a una reale integrazione delle azioni di prevenzione in ambito motorio, nutrizionale e ambientale, attuando tutti gli interventi necessari di carattere socio-sanitario, educativo, urbanistico, curando anche interventi di corretta comunicazione con la famiglia globalmente intesa, con i suoi singoli componenti e con le associazioni, organizzazioni e istituzioni, pubbliche e private, specificatamente interessate.
“Potenziando le strutture di Medicina dello Sport nelle Asl – continuano -, la politica sanitaria regionale può migliorare la qualità della vita degli anziani e delle persone con disabilità, in termini di salute e autonomia funzionale, favorendo uno stile di vita più salutare e dinamico, soprattutto attraverso la pratica di una attività fisica personalizzata, che permetta di invecchiare nel miglior modo possibile. Infatti – precisano i consiglieri di via Capruzzi – uno stile di vita sedentario comporta un maggior declino funzionale correlato all’età, più elevate possibilità di sviluppare malattie cronico-degenerative e disabilità, più alto rischio di mortalità generale”. “L’attività fisica invece – ha spiegato Marino – è il mezzo più sicuro, efficace ed economico in termini di prevenzione primaria e secondaria e cura di molte patologie croniche. In ogni Asl è prevista una struttura complessa di Medicina dello Sport, che si occuperà in maniera preponderante delle problematiche legate agli anziani e alle persone con disabilità e che, fra l’altro, avrà il compito di coordinare le strutture semplici, che saranno in numero adeguato all’estensione e popolazione del territorio di ogni Asl. E’ prevista – conclude – anche l’istituzione di un centro pubblico regionale di Medicina dello Sport, che avrà il compito di coordinare tutte le strutture insistenti sul territorio regionale”.