
All’indomani dell’operazione antimafia effettuata dai Carabinieri e dalla Dia di Bari nelle province di Foggia, Bat, Caserta, Avellino e Benevento, denominata “Black Land” e che ha portato all’arresto di 14 persone – ritenute a vario titolo responsabili di attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti – interviene Tonino Soldo, Presidente Circolo Gaia – Legambiente Foggia.
Un fatto di cronaca che “prefigura un vero e proprio ecocidio”,commenta Soldo che aggiunge: “Sicuramente nel tempo avvertiremo le inevitabili conseguenze sanitarie, infatti i continui smaltimenti illegali di rifiuti, con la dispersione di sostanze inquinanti nel suolo e nell’aria, e l’inquinamento delle falde acquifere sono strettamente correlati con l’incremento di varie forme di tumore”.
“Rifiuti abbandonati senza scrupolo in zone protette o nei pressi di fiumi e dighe, oppure tombati in terreni agricoli e in un cratere in agro di Ordona proprio a due passi dal sito dell’antica Herdonia”.
“La terra dei fuochi – incalza Soldo – potrebbe essere nelle nostre campagne”. “Quello che da tempo stavamo denunciando purtroppo era vero e crediamo che questo sia solo una parte di quello che è successo negli ultimi vent’anni in terra di Capitanata”.
“L’inserimento dei delitti contro l’ambiente nel Codice penale è stato approvato dalla Camera, manca solo il voto del Senato per coronare una vera e propria ‘riforma di civiltà’ con cui difendere l’ambiente in cui viviamo da ecomafiosi ed eco-criminali. Vogliamo – conclude il Presidente Soldo – che finalmente #chiinquinapaghi davvero e che nel nostro paese non si consumino più altri crimini ambientali”.
Dello stesso avviso Coldiretti Puglia, che attraverso il presidente Gianni Cantele fa sapere: ‘”E’ indispensabile rendere efficaci e tempestive le azioni di bonifica dei siti contaminati e attivare con urgenza le misure di emergenza e di messa in sicurezza del territorio dai rifiuti che sono stati smaltiti illegalmente”. A precisare che l’attenzione non si fermerà al caso di cronaca, il direttore della Coldiretti, Angelo Crosetti: “Seguiremo con attenzione gli sviluppi delle indagini – afferma – verificando che le imprese agricole della Puglia non subiscano un danno di immagine ingiustificato. Le produzioni tipiche della Puglia non sono in discussione per la loro qualità – prosegue – per questo occorre scongiurare allarmismi e pericolose generalizzazioni, evitando che le criticità ambientali di un’area sostanzialmente ristretta danneggino l’immagine complessiva della produzione agroalimentare dell’intera Regione, come purtroppo sta già avvenendo a Taranto per l’inquinamento causato dall’Ilva”.