Morte e resurrezione di Amgas. Si potrebbero sintetizzare così gli ultimi quattro anni dell’azienda controllata dal Comune di Foggia. La voragine nei conti, una passività che negli anni ha superato i 46 milioni di euro, è stata per gran parte ripianata, con un’operazione che secondo l’amministratore unico, Massimo Russo, “ha avuto encomi in tutta Italia”. Del resto, se il paragone rimane l’Amica Spa, l’azienda fallita sotto il peso di un debito di 41 milioni, o dell’Ataf spa, ci si rende immediatamente conto della bontà dell’operazione. La massa debitoria è stata abbattuta di 27 milioni di euro. Con il piano di rientro completo al 60 per cento, ora si può puntare addirittura a manovre espansive. Come la partecipazione alle gare di appalto per la gestione della rete in altri comuni dell’ambito provinciale. Una sfida per la quale è necessaria, oltre alla solidità economico-finanziaria, un assetto patrimoniale “tranquillizzante”. I numeri dell’”utile” presentato durante la conferenza stampa di presentazione del bilancio di esercizio 2013 di Amgas spa e Am Service srl, rispettivamente di 493.545 euro e 2.076 euro, sono solo il segnale del cambio di passo. A fare da traino alla ripresa, la vendita dell’80 per cento di Amgas Blu Spa, che ha generato un introito di 11,2 milioni di euro e ha consentito di coprire “soltanto” il 25 per cento della massa debitoria complessiva. Una cessione “risultata oggettivamente tra le migliori operazioni economiche compiute in questo settore nel periodo 2008-2012 sul territorio nazionale”.

“Si fa anche campagna politica su questo – ha precisato l’amministratore affiancato in conferenza dal sindaco Gianni Mongelli e dal direttore Marcello Iafelice -. Molti dicono che abbiamo sanato i conti vendendo Amgas blu. Una critica che non tiene. Per una ragione molto semplice: metà dei debiti erano proprio di quella società, che aveva un capitale sociale di soli 100mila euro: il valore patrimoniale era prossimo allo zero, mentre il costo per la collettività era particolarmente elevato”. Poi prosegue, segnalando gli altri aspetti critici rimodellati negli ultimi anni: “Abbiamo sfoltito le società partecipate, riducendo il numero degli amministratori da 8 a 1 e riorganizzato il servizio pubblico gestito ottenendo una più elevata qualità, nonostante la riduzione del personale”. Risultato, quest’ultimo, colto “grazie alla capacità della direzione aziendale, alla disponibilità delle organizzazioni sindacali ed alla professionalità di tutti i dipendenti”. Anche Am Service S.r.l., nata dalla fusione di due società del Gruppo (AmgasRosso e AmgasViola), “è oggi una società in perfetto equilibrio, che produce un minimo utile, attesa la sua natura di società strumentale al Comune di Foggia, oltre ad aver ridotto la massa debitoria a livelli fisiologici”.
“Nel 2009 il Comune era sull’orlo di un baratro e Amgas S.p.A. subiva il pignoramento di tutto il suo patrimonio – ha ricordato il sindaco Gianni Mongelli – oggi il Comune è definitivamente fuori dal pericolo di un dissesto finanziario, mentre Amgas S.p.A. può diventare protagonista del nuovo mercato nella gestione delle reti gas. La certificazione del risanamento aziendale ci consente di affermare con orgoglio che è stato centrato l’obiettivo strategico che avevo posto ad inizio mandato a me stesso, alla maggioranza di governo e all’amministratore della società. Per questo, ringrazio a nome della città tutti quanti hanno partecipato e contribuito a raggiungere un risultato che ci consente di guardare con fiducia al futuro”.
In futuro, la gestione dell’Ambito Foggia 2, cioè delle reti di 36 Comuni della Capitanata (Foggia compresa), sarà assegnata con gara pubblica. Gara in cui “Amgas S.p.A. cercherà di svolgere un ruolo centrale, a seguito dell’indicazione unanime in tal senso ricevuta dal Consiglio comunale. Tutto ciò, ovviamente, dopo aver realizzato le necessarie alleanze societarie”. “Abbiamo operato con impegno, entusiasmo e fiducia, evitando annunci roboanti e concentrandoci sull’azione – ha concluso Massimo Russo – I risultati ottenuti a vantaggio della comunità ci ricompensano e ci inorgogliscono”.