“Il mancato inserimento dello scalo di Foggia nell’elenco dei 32 aeroporti di interesse nazionale non è una condanna per il “Gino Lisa”. Lo conferma l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Giovanni Giannini, commentando lo schema di Decreto del Presidente della Repubblica approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. Tra gli scali pugliesi, solo il “Karol Woityla” di Bari è considerato strategico (insieme ad altri 12, mentre sono 3 gli hub intercontinentali), mentre quello del Salento a Brindisi e l’Arlotta a Grottaglie (Ta) sono considerati di interesse nazionale.
“Si tratta infatti di un provvedimento dinamico, che lascia ampi spazi di miglioramento. Il Governo infatti permette alle società di gestione di presentare entro un anno un piano triennale che permetta agli aeroporti esclusi di raggiungere i parametri per essere inseriti nell’elenco nazionale”. Uno dei requisiti è l’equilibrio economico-gestionale rispetto ai volumi di traffico, ma “Foggia – spiega Giannini – dovrebbe essere considerato l’aeroporto del Gargano, una zona impervia per la quale si dovrebbe garantire la continuità territoriale, come previsto anche dallo stesso DPR. Sarà possibile quindi utilizzare le opportunità offerte dal DPR al fine di rendere competitivo il “Gino Lisa”, coerentemente con le previsioni programmatiche di sviluppo”.
Diversa la posizione dei sindacati, a cominciare dalla Fismic di Foggia, sindacato dei metalmeccanici. “Si tratta dell’ennesima occasione persa per la Capitanata, per il lavoro, per il turismo e per lo sviluppo del nostro territorio – commenta il coordinatore Antonio Zenga -. Il Gino Lisa sarebbe stato strategico per servire gli insediamenti industriali di un’area vasta come il Nord della Puglia, capolinea di bacini produttivi di grande importanza come Alenia Aermacchi, Fpt Power Train (ex Sofim) e tutte le aziende della zona, senza contare poi le 30 aziende con 12mila dipendenti dell’area industriale di San Nicola di Melfi, soprattutto dopo la strepitosa risalita produttiva di FCA, che avrebbero usufruito del Gino Lisa come trampolino di lancio per il mercato internazionale”.
“La perdita di questa possibilità – evidenzia Zenga – rappresenta inoltre un disincentivo per altre aziende che avessero voluto investire sul territorio della Capitanata. Se mancano le infrastrutture, come sempre ribadiamo, non c’è sviluppo e, in questo senso, la Capitanata è stata ancora una volta penalizzata”.
La Fismic ha più volte ribadito la necessità di una rete infrastrutturale ampia e ben organizzata, che fungesse da volano per lo sviluppo, con il Gino Lisa come punto di riferimento per tutta l’area industriale foggiana, e non solo.
Zenga replica, poi, anche alle dichiarazioni dell’assessore alle Infrastrutture della Regione Puglia, Giovanni Giannini: “Se per lui non è importante l’aeroporto e non sono importanti i trasporti, ci faccia sapere quali sono le priorità per la Capitanata”.