Le carceri italiane scoppiano letteralmente con 56 mila detenuti, +25,5% della capienza a fronte dei 49mila posti letto. È il grido d’allarme del Cosp il sindacato della polizia penitenziaria che, nei giorni scorsi, ha tenuto un sit-in davanti al carcere di Foggia per evidenziare la grave situazione degli istituti di pena italiani. Vere e proprie polveriere pronte ad esplodere nelle carceri italiane nei primi sette mesi dell’anno sono state registrate 305 aggressioni agli agenti di polizia penitenziaria; 1400 i reati commessi dietro le sbarre e due i suicidi. Il carcere di Foggia attualmente ospita 550 detenuti per una capienza consentita dalla legge di 330. 220 in più, dunque. In Puglia, invece, negli istituti di pena ci sono mille detenuti in più. A questi numeri drammatica, ribadisce il sindacato, si aggiunge quello del vuoto della polizia penitenziaria. Un vuoto nel corpo di circa 10mila unità. La popolazione carceraria per l’80% è costituita da extracomunitari, tossicodipendenti, emarginati, tutte categorie per i quali il carcere sarebbe evitabile se si attuassero politiche sociali di recupero e di prevenzione.