“Viva l’Italia democratica e progressista”. Enrico Letta è sincero quando crede che il centrosinistra possa ancora ribaltare un risultato negativo. Sul palco di Piazza Giordano a Foggia insieme ai candidati Raffaele Piemontese, Francesco Boccia, Valentina Lucianetti e Teresa Cicolella ha infuso fiducia ai tanti militanti, sindaci e dirigenti venuti da tutta la provincia. In tanti lo hanno applaudito. “Nulla è già scritto. Cominciano le due settimane in cui cambieremo il destino dell’Italia, a partire dalla Puglia e da Foggia”, ha detto in un climax emozionale il segretario nazionale.
“La Puglia con Emiliano e Raffaele Piemontese sta dimostrando di essere non solo un Sud che ce la fa, ma un Mezzogiorno che combatte le mafie e sta attirando investimenti”.
Raddoppio del credito d’imposta per le bollette di luce e gas delle attività economiche e bolletta luce sociale per le famiglie, sono queste le proposte dem da avanzare anche in Europa per abbattere il caro energia.
Con il Manifesto del Mezzogiorno Letta insieme ai due governatori di Puglia e Campania Michele Emiliano e Vincenzo De Luca ha sancito che non ci sarà nessuno scippo al Sud sul Pnrr. La ripartizione resterà 60-40, cosa che invece potrebbe modificarsi con la rinegoziazione che hanno in mente Salvini e Meloni, ha spiegato.
Tutti i sindaci dem di Capitanata sono accorsi: Rocco Di Brina, Pierpaolo D’Arienzo, Michele Merla, Michele Crisetti, Diego Iacono, Francesco Miglio con una numerosissima pattuglia da San Severo, l’opposizione di Apricena con Michele Lacci, il PD di Lucera con Fabrizio Abate e il libraio Marco Esposito. Ancora compatti i candidati PD foggiani delle scorse amministrative: Annalisa Cancellaro, Claudia Palmieri, Pia Tavano, Mimmo Morsuillo.
Ci sono anche gli ex parlamentari, Colomba Mongiello e Michele Bordo. “Dove dovrei essere?”, replica a chi lo osserva sorpreso della sua presenza. Sono tanti gli auspici dei dem soprattutto sul Gargano, dove la sfida diretta è tra Piemontese e Giandiego Gatta. “Molti bucheranno Gatta anche a Manfredonia, magari non voteranno per noi ma per il terzo polo o Conte sì”, osserva un piddino.
Una vittoria dell’avvocato sipontino rappresenterebbe un rafforzamento della Giunta Rotice con rispettivo suo possibile trionfo da presidente della Provincia. Una sconfitta invece scalfirebbe in maniera irreversibile il potere dell’ex presidente di Confindustria.
“La campagna elettorale comincia adesso, anche se è già finita”, dice con una battuta Emilio Paglialonga. “Le nostre candidate, Lucianetti soprattutto, entra in ambienti che mai avrebbero votato PD”.