3809 preferenze per Rosa Barone che è tra i 5 consiglieri eletti del M5S, riconfermata al Consiglio regionale della Regione Puglia per la provincia di Foggia. In conferenza stampa, nella nuova sede di via Crispi, in compagnia dell’inseparabile europarlamentare Mario Furore, ha fatto una piccola analisi del voto. Il M5S deve ritrovare la sua connessione con i cittadini, ormai abbastanza perduta.
“Mi sembrava doveroso riprendere da dove avevamo lasciato, ripartendo da alcune certezze e concretezze. Siamo nuovamente in consiglio regionale, avevamo aspettative differenti. I cittadini hanno ritenuto di mandarci all’opposizione, l’11% lascia amarezza, ma ci impone di diventare punto di riferimento dei cittadini. Bisogna ripartire da questo 11%. È stata una campagna molto difficile e aggressiva, più difficile di quella che ci aspettavamo. Partiamo dagli errori, da quello che i cittadini non hanno gradito, ma da un lavoro in Regione che deve essere ancora più incisivo. Essere riconfermata è un motivo di maggiore onere”, ha detto la consigliera regionale.
Foggia ha tenuto il 20 e il 21 settembre il 14%, alle Comunali il MoVimento aveva ottenuto il 15%. I numeri insomma non mostrano una flessione a Foggia città, ma la Capitanata ha registrato invece il dato più basso, evidenziando lo scollamento tra i pentastellati e l’elettorato, nonostante i tanti portavoce in Parlamento.
“Il MoVimento ha avuto questo grande compito di aver avvicinato i cittadini, ma oggi dobbiamo ritrovare l’identità, dobbiamo essere più presenti”, ha ratificato Barone, riferendosi anche alla linea lanciata in un video da Alessandro Di Battista oltre che da Barbara Lezzi.
Mario Furore dal suo canto ha presentato alcuni dati Sgv. “La metà dei nostri elettori non è andata a votare, dobbiamo riconnetterci con l’elettorato. Dobbiamo far riaffezionare le persone, strutturandoci meglio sul territorio, con persone all’altezza. Devono essere persone che rispondono ai nostri valori: onestà, correttezza. Emiliano ci chiede un’apertura sui temi, ma i nostri consiglieri sono sempre stati aperti sui temi per 5 anni, tante proposte giacciono nei cassetti. Non ci interessano le poltrone, ma gli annosi problemi. L’alleanza è già possibile sulle proposte. Sui temi ci siamo sempre stati”.
Con la dichiarazione del governatore di comporre una Giunta con il pari numero di donne, ritorna un po’ la questione delle consigliere pentastellate che sono 3 su 8. Questa volta però a differenza del 2015 sono ben 5 le donne piddine elette, tra cui anche Loredana Capone, prima esterna. Il problema dell’apertura alle grilline, per il reclutamento di donne, non si pone, l’alleanza col M5S serve forse ad Emiliano più per non essere ostaggio del suo partito e delle sole due forze in consiglio, CON e Popolari, che ad altro.
Barone rifiuterà anche stavolta un assessorato se le sarà offerto da Emiliano? Alla domanda la consigliera è stata schietta: “Nel 2015 abbiamo rinunciato, fu naturale per noi. Ritengo che la campagna elettorale è terminata, i toni aspri devono finire, i cittadini non hanno bisogno di altre bagarre, noi dobbiamo rappresentare le soluzioni. I cittadini ci hanno messo all’opposizione e va rispettato il mandato che ci hanno dato. Sui temi dobbiamo prenderci le responsabilità”.