Rese basse, costi di produzione alti, prezzi del frumento duro sempre più giù e campi incendiati prima del raccolto. La cerealicoltura di Capitanata anche quest’anno non vive un buon momento. Dalla prima fase di trebbiatura in corso in questi giorni nei campi del Tavoliere la campagna cerealicola 2025 sembra essere caratterizzata da una situazione totalmente diversa rispetto alle ottimistiche previsioni delle scorse settimane.
Confagricoltura Foggia, l’associazione di categoria che rappresenta la maggior parte dei produttori di grano della provincia, evidenzia per questo che la determinazione nei prezzi di mercato della materia prima non potrà non tener conto da subito della situazione
“Una resa minore nei campi – spiega Filippo Schiavone – imputabile principalmente al caldo ed alla siccità dei mesi scorsi, figlia di quei cambiamenti climatici con cui gli agricoltori si ritrovano a fare i conti e che la stessa associazione denuncia da tempo come fattore di criticità per l’intero settore agricolo. Le rese media di grano duro per i cerealicoltori del Tavoliere sembrano attestarsi sotto i 20 quintali ad ettaro.
“Quello che ci preoccupa è la difficolta sempre maggiore a tutelare in modo efficace il nostro prodotto. Dobbiamo trovare un equilibrio stabile sui prezzi delle borse merci locali; perché solo così potremo evitare ricadute negative per l’economia del territorio. I nostri cerealicoltori hanno sempre più difficoltà a mantenere gli equilibri aziendali anche a fronte di investimenti per privilegiare la qualità del prodotto locale. Solo politiche di filiera consapevoli della strategicità del settore per l’economia di Capitanata, potranno evitare contraccolpi pesanti sul settore primario”. Infine la risposta all’imprenditore della pasta, Divella, che nei giorni scorsi aveva detto che gli agricoltori si lamentano sempre ma poi il loro guadagno lo trovano sempre dalla vendita del grano. “Divella ha fatto dichiarazioni inopportune e inappropriate”.