“Quando Leonardo tornò a casa con quella busta, mi disse che dentro ci sarebbe stato un profumo, un regalo da parte di Daniela Di Donna, moglie del sindaco Franco Landella. Ma quando l’abbiamo aperta, dentro c’erano 2mila euro in contanti”. A parlare è Marianna Tucci, moglie separata di Leonardo Iaccarino, ex presidente del consiglio comunale di Foggia e imputato chiave nel processo che si sta celebrando davanti al tribunale per presunte tangenti e mazzette al Comune. Le sue dichiarazioni, rese ai magistrati durante le indagini preliminari nel 2021, sono state acquisite ieri in aula, insieme a quelle di un dipendente comunale, in accordo tra pubblici ministeri e difensori.
Il racconto della ex moglie: “Temevo fosse una trappola”
“Consigliai a Leonardo di restituire i soldi”, racconta Tucci ai pm Roberta Bray ed Enrico Infante, “perché avevo il timore che potesse trattarsi di una trappola. Non mi fidavo di Landella: in alcune occasioni ho avuto la sensazione che volesse fare del male a mio marito”. Secondo quanto riferito dalla donna, Iaccarino avrebbe effettivamente cercato il primo cittadino per restituirgli il denaro.
Ma la busta da 2mila euro non sarebbe stato l’unico episodio. “Poco prima di Natale 2020 – aggiunge Tucci – Leonardo tornò a casa dopo una seduta del consiglio comunale con un’altra busta. Dentro c’erano circa 400 o 500 euro: mi disse che era un regalo di Daniela Di Donna”. Per la procura, quella somma rappresenterebbe parte della tangente consegnata a Iaccarino in cambio del voto favorevole al rinnovo della convenzione urbanistica con la società “Cer” dell’imprenditore Paolo Tonti, anche lui imputato per corruzione e dichiaratosi estraneo ai fatti.
I legami con l’appalto per la pubblica illuminazione
Sempre nelle sue dichiarazioni del 2021, Marianna Tucci riferisce anche di un dialogo tra Iaccarino e Luca Azzariti, imprenditore e amico di vecchia data. Secondo quanto riferito dalla donna, Azzariti si sarebbe recato a casa loro per parlare con il marito e, alla domanda su cosa si fossero detti, Iaccarino avrebbe risposto: “Una tangente, richiesta da Landella”. L’episodio riguarderebbe, secondo l’accusa, la pretesa di una mazzetta da 300mila euro in relazione all’appalto per la pubblica illuminazione.
Marianna Tucci era stata inizialmente coinvolta nell’inchiesta con una posizione marginale. Nel gennaio 2023, durante l’udienza preliminare, ha patteggiato 15 mesi (pena sospesa) per concorso con l’ex marito in tentato peculato: avrebbe ricevuto decorazioni natalizie acquistate da Iaccarino con fondi dell’ufficio di presidenza per un valore di 850 euro.
Le accuse dei difensori: “Nessun riscontro, solo rancori”
I legali dei coniugi Landella-Di Donna respingono ogni accusa e parlano di “ricostruzioni senza riscontri, nate da dissidi politici interni alla maggioranza di centrodestra”. Nel corso dell’udienza di ieri, sono state acquisite anche le dichiarazioni di un dipendente comunale, che ha parlato di un alterco tra Landella e Iaccarino legato alla spesa per le luminarie natalizie, e di una discussione tra Iaccarino e Di Donna per un posto auto riservato al presidente del consiglio.
Nel processo, Iaccarino – che ha già reso ampie ammissioni – compare nella doppia veste di imputato e accusatore. Risponde di due episodi di corruzione, un tentativo di induzione indebita a dare o promettere utilità, e una decina tra peculati e tentativi di peculato per spese di modesta entità coperte con fondi pubblici. Landella, invece, si proclama innocente.