Campi a secco e dighe quasi vuote: la stagione irrigua in Puglia parte con il freno a mano tirato, e in Capitanata la situazione è particolarmente critica. Secondo i dati forniti da Coldiretti Puglia, le dighe del territorio – in particolare quella di Occhito – contengono appena 112 milioni di metri cubi d’acqua, contro i 189 milioni dello stesso periodo del 2024, segnando un crollo pari al 34% dei volumi autorizzati. Eppure, già lo scorso anno era stato il peggiore in termini di disponibilità idrica.
Una realtà che, se non affrontata con misure strutturali e tempestive, rischia di compromettere l’intera campagna agricola 2025. “L’incognita siccità pesa come un macigno – ha dichiarato il presidente Alfonso Cavallo – e c’è il timore fondato di trovarsi dinanzi a una nuova emergenza, ancora più grave di quella del 2024”.
Situazione drammatica anche a Bari e Taranto
Non va meglio nel barese, mentre in provincia di Taranto l’irrigazione è paralizzata da impianti fatiscenti e mai entrati in funzione, come nel caso della diga del Pappadai, e da una forte dipendenza dagli invasi lucani di Monte Cotugno (Sinni) e San Giuliano (Bradano). Nel 2024, la portata dell’acqua da questi due invasi si è ridotta drasticamente, e in alcune aree la fornitura è stata completamente interrotta per settimane.
Secondo Coldiretti, il problema non è solo la scarsità di piogge, ma anche la dispersione idrica, che in alcune zone raggiunge l’80% dell’acqua prelevata, a causa della vetustà delle reti consortili e dell’assenza di manutenzione.
La proposta: completare le incompiute e avviare un piano invasi
In vista del tavolo regionale di crisi idrica, convocato per il 21 maggio dall’assessore Donato Pentassuglia, Coldiretti Puglia porterà una serie di proposte operative, tra cui il recupero funzionale della diga del Pappadai, la manutenzione straordinaria della diga di Saglioccia in agro di Altamura, un piano strutturale di invasi per contrastare gli effetti della crisi climatica.
“Non possiamo più affidarci alle autobotti e ai pozzi – ha aggiunto il direttore Pietro Piccioni –. È tempo di completare le opere incompiute e gestire in modo moderno e razionale la risorsa acqua”.
Assicurazioni e sostegni: la richiesta al Governo
Coldiretti ha infine chiesto al Governo nazionale di accelerare l’erogazione degli aiuti previsti per le assicurazioni agricole e di riformare il sistema di gestione del rischio. Solo nel 2024, il valore assicurato delle produzioni agricole ha raggiunto i 10 miliardi di euro, coinvolgendo oltre 65 mila imprese. Segno che il settore, pur provato, continua a investire. Ma senza acqua, denuncia Coldiretti, “nessun investimento può essere salvato”.