Il 16 maggio 2025 segna un passaggio storico per il sistema sanitario pubblico pugliese, con il trasferimento delle Residenze Sanitarie Assistenziali di Troia e San Nicandro Garganico dalla Fondazione San Raffaele alla ASL Foggia, in attuazione dell’articolo 26 della Legge Regionale n. 39 del 29 novembre 2024. Una trasformazione celebrata in due cerimonie ufficiali, alle 9.30 a Troia e alle 12.00 a San Nicandro, alla presenza delle massime autorità sanitarie e istituzionali regionali, tra cui il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità Raffaele Piemontese, i sindaci dei due comuni, il direttore generale Antonio Nigri e l’intera dirigenza dell’ASL foggiana.
Ma mentre si celebrava pubblicamente l’ampliamento della gestione pubblica e l’assunzione di 74 operatori – più altri dieci tramite Sanitaservice – è esplosa una durissima polemica politica che ha investito proprio la comunicazione istituzionale dell’evento.
I consiglieri regionali: “Nigri fa campagna elettorale”
A firmare un attacco frontale sono i consiglieri regionali Antonio Tutolo, Rosa Barone e Sergio Clemente, che accusano il direttore generale Antonio Nigri di aver “volutamente falsificato la realtà” nella nota dell’ASL Foggia, attribuendo meriti esclusivi all’assessore Piemontese e ignorando completamente l’iniziativa legislativa che ha originato il cambiamento.
“La proposta di legge – ricordano i consiglieri – è stata formulata e sottoscritta da noi, insieme a Napoleone Cera e Joseph Splendido, gli unici rappresentanti della provincia di Foggia che si sono impegnati per questa causa. Tutto ciò che è venuto dopo è stato solo l’esito obbligato dell’approvazione in Consiglio regionale”.
“Si spogli del ruolo di dirigente e si candidi”
Secondo i tre esponenti regionali, l’intera comunicazione della ASL sarebbe frutto di una strategia “elettoralistica” a vantaggio di chi ha nominato Nigri. “Il suo è un atteggiamento inaccettabile – scrivono – se preferisce occuparsi di dinamiche politiche piuttosto che amministrare la sanità, lo faccia apertamente: si spogli dei panni da dirigente e si candidi. Si vota tra poco, se vuole sostenere apertamente Piemontese, lo dica con chiarezza”.
Il giudizio è netto: “Un direttore generale viene pagato per dare risposte ai cittadini sul piano sanitario, non per fare sfacciatamente campagna elettorale. Per questo chiediamo le sue dimissioni immediate”.
Cerimonie e intitolazioni, ma clima teso
Nel frattempo, le due RSA sono ufficialmente passate alla gestione pubblica e saranno intitolate a due personalità sanitarie del territorio. L’ASL ha sottolineato il valore simbolico di questa scelta, “per stabilire un legame con le comunità locali”, come dichiarato dallo stesso Nigri nel corso della cerimonia.
La giornata che avrebbe dovuto essere un’occasione di celebrazione e unità si è trasformata in una miccia politica, rivelando le fratture profonde che attraversano la sanità pugliese e il suo rapporto con la politica regionale.