Un gruppo specializzato in rapine paramilitari è finito in manette al termine di un’articolata indagine – operazione “Kairos” – condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Barletta-Andria-Trani (BAT), coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani. All’alba di oggi, i militari, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia, del 6° Nucleo Elicotteri di Bari e del Nucleo Cinofili di Modugno, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Trani a carico di sei persone, cinque finite in carcere e una ai domiciliari.
L’agguato sulla SP 231 e il sequestro dell’autista
I fatti risalgono al 24 marzo 2025, quando un autotrasportatore, dipendente di una ditta locale, è stato bloccato in agro di Corato mentre trasportava su un camion un carico di salumi destinati alla grande distribuzione, per un valore di oltre 200mila euro. Secondo la ricostruzione condivisa dagli inquirenti e dal giudice, i rapinatori sono entrati in azione con due autovetture, una delle quali di grossa cilindrata, e hanno costretto l’autista a scendere dal mezzo sotto la minaccia delle armi, facendolo salire su una delle loro auto.
Il sequestro è durato il tempo necessario a trasbordare il carico su un altro camion in un’area di parcheggio compiacente, grazie alla connivenza di due custodi. Terminata l’operazione, il camionista è stato liberato in una zona rurale di Terlizzi, accanto al suo veicolo ormai svuotato della merce.
Identificati e arrestati sei uomini tra Andria, Bitonto e Bari
Gli arrestati sono Michele Carrara, 48 anni, di Bitonto; Giuseppe Frappampina, 40 anni, di Bari; Riccardo Guglielmi, 57 anni; Giuseppe D’Avanzo, 53 anni, di Andria; Francesco Fortunato, 62 anni, di Andria; e Nicola Rella, 71 anni, anch’egli di Andria. Tra loro spicca la figura di Carrara, già noto alle cronache giudiziarie e marito della consigliera comunale di Molfetta Carmela Germano, eletta nel 2022 nella civica “Molfetta al Centro” e attualmente in maggioranza con il sindaco Tommaso Minervini. Carrara, pregiudicato per truffa e falso, nel 2018 era stato destinatario di un sequestro patrimoniale da oltre 1,8 milioni di euro.
Base logistica e mezzi attrezzati per sfuggire alle forze dell’ordine
Le indagini, condotte attraverso l’analisi di immagini di videosorveglianza, intercettazioni e pedinamenti, hanno permesso di individuare anche la base logistica del gruppo, dove venivano nascosti i veicoli impiegati per compiere i colpi. Due auto – un’Alfa Romeo Stelvio e un’Audi A4 station wagon – sono state rinvenute e sequestrate. All’interno erano custoditi arnesi da scasso, chiodi a tre punte per forare pneumatici e radio ricetrasmittenti, strumenti tipici dell’organizzazione criminale per eludere o ostacolare eventuali inseguimenti delle forze dell’ordine.
Indagini ancora in corso
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e sarà seguito dagli interrogatori di garanzia. La colpevolezza degli arrestati dovrà essere accertata in sede processuale nel rispetto del contraddittorio tra le parti. I carabinieri proseguono intanto il lavoro investigativo per definire l’intero perimetro operativo del gruppo e verificare eventuali ulteriori responsabilità.