Si terrà venerdì 9 maggio il congresso cittadino di Fratelli d’Italia Foggia. I lavori congressuali avranno luogo nella Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte in via Galliani 1. A presiedere il congresso sarà il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Renato Perrini. Segretario del congresso sarà l’onorevole Giovanni Maiorano. Il dibattito congressuale si svolgerà dalle ore 9 alle 11:30 mentre le operazioni di voto si svolgeranno dalle 11:30 alle 18:45 con successivo spoglio delle schede.
“Fratelli d’Italia è un partito vivo e attivo e, in Capitanata, sta radicandosi con costanza. Lo dimostrano tanto i ragguardevoli risultati elettorali raccolti in questi ultimi anni, quanto la vivacità che quotidianamente contraddistingue l’attività politica di amministratori e iscritti al primo partito italiano che, con la guida di Giorgia Meloni, sta ben governando il nostro Paese. In questi mesi abbiamo celebrato ben 27 congressi cittadini in provincia di Foggia e quello del capoluogo dauno segna una tappa fondamentale di un lungo percorso, intrapreso da tempo, in cui Fratelli d’Italia ha saputo essere, giorno per giorno, punto di riferimento accogliente ed inclusivo per chi vive la Politica come partecipazione e con il costruttivo spirito di operare per concorrere al raggiungimento di quel bene comune che passa attraverso la vicinanza e l’ascolto delle istanze dei cittadini”, commenta il presidente provinciale del partito, Giannicola De Leonardis.
Il congresso così agognato potrebbe vedere un’unica mozione, ossia quella di Daria Cascarano, responsabile del Dipartimento di Sicurezza e Giustizia del partito, con tanti legami romani, amica di Arianna Meloni, con un forte rapporto con la senatrice Annamaria Fallucchi, moglie di Potito Peruggini esperto degli Anni di Piombo e familiare di una delle vittime del terrorismo.
Appoggiata da Bruno Longo e dalla compagine più tatarelliana e fittiana, Daria Cascarano ha tenuto la barra dritta, nonostante le tante richieste di un passo di lato. Per settimane l’onorevole Giandonato La Salandra aveva tentato di trovare un nome unificante.
Gli altri due potenziali candidati, il giovane Mario Giampietro, che sosteneva di controllare circa 200 tessere e il primo dei non eletti Salvatore De Martino (stanco ormai di aspettare le decisioni del Parco del Gargano, le possibili dimissioni, dopo l’avvenuta nomina a presidente, di Raffaele Di Mauro e un ingresso in consiglio che non arriva mai) dovrebbero aver ritirato la loro candidatura.
L’ha ritirata certamente De Martino che come tutta l’ala di La Salandra, dopo la sconfitta a Cerignola, avrebbe corso solo in caso di nome unitario.