Un bambino che cade dalla bici, si ferisce a una mano e ha bisogno di punti. Una situazione gestibile in qualsiasi presidio sanitario funzionante. Ma non a Vieste, dove – nella serata del 2 maggio – non c’era nessun medico disponibile. Né al Punto di Primo Intervento, né alla guardia medica, né tantomeno al 118 locale. A raccontare l’episodio, con toni accorati, è il padre del minore, Giuseppe che ha scritto alla nostra redazione per denunciare quanto accaduto.
Nessun medico, solo un infermiere
Intorno alle 20, dopo l’incidente in bici, il genitore si è recato al Punto di Primo Intervento di Vieste. Lì, ad accogliere il bambino, c’era soltanto un infermiere. L’uomo ha provveduto a una prima disinfezione, ma ha immediatamente constatato la necessità di punti di sutura. A quel punto ha comunicato al padre che non era presente alcun medico in turno. Nessuno del 118, né della guardia medica.
“Siamo rimasti sbigottiti – racconta il padre – perché a Vieste, città turistica con migliaia di residenti e visitatori, non era disponibile neanche un medico in prima serata. È qualcosa che lascia senza parole”.
Il 118 non era stato avvisato
L’uomo ha poi contattato il 118, come suggerito dall’infermiere. Dall’altra parte del telefono, una dottoressa della centrale operativa ha confermato che, secondo i loro dati, il presidio risultava coperto. Solo grazie alla segnalazione della famiglia, il sistema ha appreso dell’effettiva assenza totale di personale medico. Un cortocircuito organizzativo che, in situazioni di emergenza, avrebbe potuto trasformarsi in tragedia.
Le due opzioni: Vico o San Giovanni Rotondo
“Ci hanno offerto due sole alternative – racconta ancora Giuseppe – o raggiungere Vico del Gargano, dove risultava presente un medico, oppure far intervenire l’ambulanza, ma in quel caso mio figlio sarebbe stato trasportato fino a San Giovanni Rotondo, a oltre 50 chilometri di distanza”.
Alla fine, dopo ore, il bambino ha ricevuto dieci punti di sutura. Un codice verde, fortunatamente, ma la riflessione del padre è amara: “E se fosse stato un codice rosso? Cosa sarebbe accaduto?”
Una richiesta di attenzione pubblica
“Non è solo un disservizio, è un segnale chiaro di abbandono sanitario”, conclude Giuseppe, che si dice disponibile a fornire ulteriori informazioni e documenti. La sua richiesta è semplice ma forte: “Questa vicenda va portata all’attenzione pubblica. Vieste non può restare senza medici. Non ora, non in piena stagione turistica”.
La redazione de l’Immediato continuerà a seguire il caso e a verificare eventuali risposte da parte dell’Asl e delle autorità competenti.