Macabra scoperta questa mattina nelle campagne tra Canosa di Puglia e Minervino Murge, nella provincia di Barletta-Andria-Trani. È stato ritrovato il corpo carbonizzato di un giovane, su cui sono in corso indagini da parte della polizia di Stato e dei tecnici della Scientifica, intervenuti sul posto per i rilievi.
Il cadavere sarà trasferito all’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari per gli accertamenti necessari all’identificazione ufficiale. Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori, non si esclude che possa trattarsi di Francesco Diviesti, il 26enne barlettano di cui si sono perse le tracce dallo scorso 25 aprile.
Le ricerche di Diviesti
Proprio questa mattina, su disposizione della Prefettura di Barletta-Andria-Trani, erano riprese le ricerche di Diviesti con l’impiego di cani molecolari, nell’ambito del piano di prevenzione per le persone scomparse.
Il giovane, secondo quanto raccontato dai familiari, aveva trascorso il pomeriggio del 25 aprile con amici, inviando l’ultimo messaggio ai genitori alle 20.18, prima che il suo telefono risultasse irraggiungibile. Dopo le prime vane ricerche notturne, la famiglia aveva denunciato la scomparsa ai carabinieri nella giornata successiva.
Al momento della scomparsa, Francesco indossava jeans scuri, un giubbotto bianco e nero, un cappellino con visiera scura e scarpe Nike bianche. Alto circa un metro e 75, di corporatura esile e con capelli lisci e chiari, aveva con sé il cellulare e la carta d’identità.
Attesa per l’identificazione
Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, chiarendo che soltanto gli esiti degli esami medico-legali e il confronto del Dna potranno confermare l’identità del cadavere rinvenuto. Non si escludono al momento altre piste investigative.
Le indagini proseguono per chiarire la dinamica e le cause della morte, in attesa di elementi certi che possano fare luce su un caso che tiene con il fiato sospeso l’intera comunità barlettana.