Nel giorno della Liberazione, Nunzio Angiola, consigliere comunale a Foggia, affida ai social un messaggio che unisce commozione e responsabilità, evocando figure dimenticate ma cruciali nella storia della Resistenza italiana. Un invito a guardare al passato per costruire una cittadinanza più consapevole e partecipata.
Il tenore foggiano vittima delle Fosse Ardeatine
Nel suo messaggio, Angiola ricorda Ugo Stame, artista foggiano e figura emblematica della cultura antifascista, trucidato alle Fosse Ardeatine nel marzo 1944. Tenore di talento, Stame fu arrestato dai nazisti per la sua attività politica e per l’impegno nella Resistenza romana. Il consigliere ne onora la memoria sottolineando come la sua morte rappresenti “non solo una vittima innocente della barbarie nazifascista, ma anche il simbolo di una cultura che si fa strumento di libertà”.
Il richiamo a Stame serve ad Angiola per ribadire che la violenza totalitaria colpisce indiscriminatamente, ma che proprio l’arte e la cultura possono diventare baluardi contro l’oppressione. “La sua vita spezzata – scrive – ci ricorda quanto la violenza colpisca indiscriminatamente, ma anche quanto il ricordo possa essere un atto di resistenza”.
Il sacrificio dei fratelli Biondi e il ruolo del Sud nella Resistenza
Angiola estende poi il ricordo a Luigi e Vincenzo Biondi, giovanissimi foggiani caduti nelle Marche durante la guerra di Liberazione. “Evocarne il sacrificio – afferma – è un modo per tenere viva la memoria della Resistenza e del contributo fondamentale che tanti giovani del Sud, come loro, hanno dato alla lotta partigiana”.
La loro scelta di combattere lontano da casa, spesso ignorata dalla narrazione storica dominante, assume nel messaggio di Angiola un valore emblematico: “Testimonia un senso di giustizia e di unità nazionale che va oltre ogni confine territoriale”.
L’appello alla memoria attiva e all’impegno dei foggiani
Nel concludere il suo intervento, il consigliere lancia un appello forte alla cittadinanza: “Abbiamo il dovere di richiamare i foggiani all’impegno civico, alla responsabilità della memoria, e alla necessità di custodire e tramandare il valore della libertà conquistata a caro prezzo”.
Nel contesto di un 25 aprile che rischia spesso di ridursi a celebrazione rituale, le parole di Angiola assumono il tono di un monito: non basta ricordare, è necessario partecipare. È questo, per il consigliere, il senso profondo della Resistenza oggi: non solo un ricordo da custodire, ma un’energia da rinnovare nella vita democratica quotidiana.