Le campagne del Tavoliere fanno i conti con l’ennesima ondata di maltempo che, nelle ultime ore, ha colpito duramente diverse aree della provincia di Foggia. Forti grandinate si sono abbattute su vasti appezzamenti di terreno nei comuni di Castelnuovo della Daunia, Pietramontecorvino, Lucera e Volturino, danneggiando in particolare il grano, ma anche altre colture in piena fase vegetativa. Un colpo pesantissimo per il settore agricolo locale, già provato da una stagione climatica anomala e difficile.
Un clima sempre più instabile
L’alternanza tra siccità prolungate e precipitazioni violente sta mettendo a dura prova la tenuta dell’intero comparto agricolo foggiano. Le piogge improvvise e le grandinate violente degli ultimi giorni rappresentano soltanto l’ultimo segnale di un cambiamento climatico che, da tempo, non è più un’ipotesi futura ma una realtà quotidiana. In particolare, i danni registrati alle spighe di grano in pieno sviluppo vegetativo fanno temere un crollo produttivo proprio nel cuore della pianura cerealicola per eccellenza.
Danni già visibili, cresce l’allarme tra gli agricoltori
Le prime stime, seppur ancora parziali, parlano di danni importanti che rischiano di compromettere il raccolto su ampie superfici. E mentre gli agricoltori cercano di contenere i danni, monta l’allarme tra chi ha investito in questa campagna agricola e ora teme ricadute anche sul piano economico. “Non possiamo più lavorare in queste condizioni di incertezza – affermano alcuni produttori –. Ogni temporale può trasformarsi in una catastrofe. Serve un piano straordinario per sostenere chi vive di agricoltura in questo territorio”.
Rischi per l’intera economia rurale
La fragilità della filiera agricola rischia di generare effetti a catena sull’intero indotto, con ripercussioni sul lavoro stagionale, sull’industria di trasformazione e sulla tenuta dei piccoli imprenditori agricoli che rappresentano la spina dorsale della produzione alimentare della Capitanata. Un quadro che impone risposte immediate, non solo in termini di ristori, ma anche di strategie strutturali per fronteggiare l’impatto crescente del cambiamento climatico sull’agricoltura.
In attesa delle verifiche tecniche e delle valutazioni della Regione e degli enti preposti, il territorio guarda con preoccupazione a un futuro che si fa sempre più incerto.