Nessun aggravio di spesa pubblica, ma la volontà di difendere la rappresentanza politica e garantire la stabilità delle giunte regionali. Con questo spirito è stato presentato al Senato un disegno di legge a firma dei senatori Lucio Malan, Massimiliano Romeo, Maurizio Gasparri e Micaela Biancofiore, che mira a evitare il taglio dei consiglieri regionali previsto dall’attuale normativa per le regioni con popolazione in calo.
Secondo quanto riportato da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, la proposta punta a modificare l’articolo 14 del decreto-legge 138 del 2011, convertito nella legge 148 dello stesso anno, introducendo due elementi chiave: un margine di tolleranza del 5% rispetto alle soglie demografiche previste per il numero di consiglieri, e la possibilità di aumentare leggermente il numero degli assessori per le regioni con meno abitanti. Quest’ultimo aspetto è stato inserito su richiesta dei vertici della Lega.
Puglia a rischio riduzione: da 50 a 40 consiglieri
Con la normativa attuale, la Regione Puglia, avendo una popolazione al di sotto dei 4 milioni di abitanti, rischia di veder ridotto il proprio consiglio da 50 a 40 componenti. Una prospettiva che preoccupa molte forze politiche, non solo per l’impatto numerico, ma anche per le conseguenze sulla governabilità e sulla rappresentanza territoriale.
Il testo del disegno di legge precisa che la variazione del numero dei consiglieri non dovrebbe scattare automaticamente se il cambiamento demografico, in aumento o in diminuzione, rimane entro una soglia del 5% rispetto ai limiti fissati dal decreto del 2011. Una misura pensata per evitare che oscillazioni “minime e fisiologiche” comportino effetti politici sproporzionati.
Impatti su rappresentanza e trasferimenti statali
La norma, si legge nella relazione allegata, è giustificata anche dai mutamenti demografici legati allo spopolamento delle aree interne, alle dinamiche migratorie e socio-economiche in atto. Non da ultimo, incide anche sul fronte finanziario: l’attuale legge prevede infatti una riduzione dei trasferimenti erariali alle regioni che non adeguano il numero dei consiglieri alla popolazione certificata dall’Istat.
Secondo “La Gazzetta del Mezzogiorno”, l’incardinamento del disegno di legge in Commissione Affari istituzionali di Palazzo Madama è un segnale chiaro della volontà della maggioranza e di una parte dell’opposizione di intervenire in tempo utile, affinché la Puglia possa andare al voto con l’attuale numero di consiglieri.
Una riduzione a 40 consiglieri cambierebbe infatti in modo radicale l’intero assetto politico regionale: aumenterebbe lo sbarramento per entrare in Consiglio, renderebbe più difficile la costruzione delle liste e rischierebbe di escludere dal sistema forze minori o meno radicate sul territorio.