Si svolgeranno sabato 26 aprile alle ore 10, in piazza San Pietro, i funerali di Papa Francesco, il Pontefice argentino scomparso a 88 anni nel giorno di Pasquetta. A presiedere le esequie sarà il decano del Collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re, alla presenza di capi di Stato, leader religiosi e migliaia di fedeli giunti da tutto il mondo per rendere omaggio al Papa che ha segnato profondamente la Chiesa contemporanea.
Verso il Conclave: 110 elettori su 138 nominati da Francesco
L’attenzione si sposta ora sul Conclave, che si aprirà tra il 5 e il 10 maggio per eleggere il nuovo Pontefice. Dei 138 cardinali complessivamente presenti, 110 sono stati creati da Papa Francesco, il che potrebbe orientare la scelta verso un profilo in continuità con il suo pontificato.
Solo i cardinali con meno di 80 anni possono votare, ma secondo il diritto canonico può essere eletto qualsiasi maschio battezzato celibe, anche esterno al Collegio cardinalizio.
Riti e simboli: un cammino secolare verso la scelta del Papa
Il processo elettivo è scandito da momenti solenni e antichi rituali. I cardinali elettori si trasferiranno nella Casa di Santa Marta, dove condivideranno i pasti. La mattina della prima votazione sarà celebrata la Messa “pro eligendo Papa”, probabilmente presieduta dal cardinale decano e aperta ai fedeli.
Nel pomeriggio, i porporati sfileranno in processione verso la Cappella Sistina, intonando il “Veni Creator Spiritus”per invocare lo Spirito Santo. All’ingresso, il Maestro delle celebrazioni liturgiche proclamerà il celebre “Extra omnes”: “Fuori tutti”. Da quel momento, nella Sistina rimarranno solo gli elettori.
Ogni giorno, dopo la celebrazione delle Lodi mattutine, si terranno due votazioni la mattina e due il pomeriggio. Al termine di ogni doppio scrutinio, le schede e gli eventuali appunti vengono bruciati in una stufa: la fumata nera indica che il Papa non è stato eletto, quella bianca annuncia l’avvenuta elezione.
Dalla “stanza delle lacrime” alle campane di San Pietro
Appena eletto, il nuovo Pontefice sarà accompagnato nella cosiddetta “stanza delle lacrime”, una sagrestia nascosta nella Sistina dove lo attendono le vesti papali e un momento di raccoglimento. È lì che il prescelto lascia emergere tutta l’emozione del momento, prima di affacciarsi al mondo.
A proclamare il nuovo Papa sarà il cardinale protodiacono con il tradizionale “Habemus Papam” dalla Loggia centrale di San Pietro. In quello stesso istante, le sei campane della basilica suoneranno a festa per annunciare al mondo l’inizio di un nuovo pontificato.

Il complesso meccanismo del voto
Il metodo di votazione è regolato con meticolosa precisione: ogni cardinale riceve due o tre schede bianche, su cui scrive a mano e in modo anonimo il nome del candidato scelto. Le schede vengono piegate, sollevate in segno di onestà, poi depositate in un calice sull’altare. Dopo lo scrutinio, i risultati vengono controllati da Revisori, annotati dal Camerlengo, e infine bruciati. Un additivo chimico nel fuoco serve a colorare la fumata.
Con il funerale alle porte e l’inizio del Conclave alle viste, la Chiesa si appresta a vivere un momento di profonda riflessione, tra il dolore per la perdita di Papa Francesco e l’attesa per un nuovo inizio. La sua eredità sarà ora nelle mani dei cardinali, chiamati a scegliere il successore del Pontefice venuto “dalla fine del mondo”.