È Michele Giura il nuovo Rappresentante Sindacale Unitario (RSU) della FLAI CGIL presso lo stabilimento Barilla di Foggia. La nomina, formalizzata il 7 aprile 2025 dalla segreteria territoriale del sindacato agroindustria della CGIL, arriva a seguito delle dimissioni di Dario Iacovangelo, ex RSU della stessa lista. A comunicarlo ufficialmente, con una nota inviata ai lavoratori e alla Commissione elettorale RSU dello stabilimento, è stato il segretario generale Giovanni Mariutella.
Come si legge nel documento ufficiale, Giura è stato designato “in possesso dei requisiti previsti dagli accordi in essere”, in continuità con la lista sindacale in cui era già inserito. La comunicazione è stata indirizzata anche alla direzione aziendale Barilla, alle altre sigle sindacali del settore agroalimentare e all’Associazione Industriali di Foggia.
La sostituzione dopo le polemiche sul caso Iacovangelo
Il cambio al vertice sindacale avviene in un contesto delicato, segnato dalle polemiche seguite alla precedente nomina di Iacovangelo, coinvolto come imputato nel procedimento penale sul presunto sistema corruttivo all’interno del Comune di Foggia. Una nomina che aveva suscitato forti malumori tra i lavoratori dello stabilimento, come riportato in esclusiva da l’Immediato, e sollevato dubbi anche tra i vertici del sindacato e della stessa azienda, da sempre attenta alla tutela della propria immagine.
Iacovangelo, nominato RSU e anche Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) dopo la scomparsa del collega Domenico Rinaldi, aveva visto messa in discussione la sua posizione per via delle vicende giudiziarie in corso, nonostante l’assenza di sentenze definitive.
La posizione della CGIL e l’importanza della trasparenza
La scelta della FLAI CGIL di sostituirlo con Giura sembra voler rispondere tanto alla necessità di mantenere il profilo etico dell’azione sindacale quanto al bisogno di ricompattare un ambiente di lavoro reso instabile dalle tensioni delle ultime settimane. Il segretario nazionale Maurizio Landini si era più volte espresso contro la presenza di persone indagate in ruoli di rappresentanza, sostenendo l’importanza di criteri di trasparenza e affidabilità.