“Il ministro dell’Interno Piantedosi, che è l’Autorità nazionale di pubblica sicurezza, dopo i violenti assalti a portavalori avvenuti il 27 marzo in provincia di Foggia, un furgone Cosmopol, e il successivo 28 (ieri, ndr) in provincia di Livorno, colpiti ben due portavalori della ditta Battistolli, credo che debba finalmente porsi degli interrogativi circa l’adeguatezza delle politiche di prevenzione di tali crimini e dell’apparato preventivo. Pur cambiandone i titolari, il ministero non riesce a darsi un’organizzazione moderna e credibile per la direzione e controllo delle sicurezze private. L’attenzione è posta solo sulla repressione e i risultati si vedono”.
Lo afferma Vincenzo Del Vicario, segretario nazionale del Savip, il sindacato autonomo vigilanza privata, dopo gli ultimi drammatici ed eclatanti assalti multimilionari a portavalori. “La completa revisione delle circolari emanate in materia di trasporto e custodia dei valori, che elimini gli eccessi lassisti concepiti solo per favorire le lobby degli speculatori – spiega – è indifferibile, ma non basta più. Occorrono investimenti che, a partire dal Dipartimento della Pubblica sicurezza, diano alle mortificate attività informative, di analisi e di prevenzione del crimine e di polizia amministrativa la loro dignità, anche organizzativa. Chiuse le sedi locali della Banca d’Italia, con aumento delle masse di contanti in circolo su lunghe percorrenze – aggiunge Del Vicario – nell’inerzia ministeriale sono state solo peggiorate le condizioni di lavoro delle guardie giurate ed esponenzialmente elevato il rischio: somme enormi viaggiano a bordo di automezzi del tutto inadeguati alla protezione dei lavoratori e all’efficace prevenzione di attacchi dei delinquenti”.
“I servizi delle Guardie Giurate, espletati con turni massacranti, non sono raccordati con quelli territoriali delle Forze di polizia, cosicché i malviventi possono attaccarci in qualsiasi momento sapendo di poter godere di molto tempo prima che qualcuno venga in nostro soccorso e, quindi, di sostanziale impunità. Da anni, facili profeti, a ogni rapina andiamo dicendo che questa disorganizzazione ministeriale è il nuovo ‘superenalotto’ dei criminali. Ma nessuno – conclude – ci ascolta”. (Pas/Adnkronos)