A 66 anni, Nichi Vendola potrebbe rimettere piede in quel palcoscenico politico da cui si era allontanato per anni. L’ex presidente della Regione Puglia, tra i leader storici della sinistra alternativa italiana, sta valutando una candidatura da consigliere regionale alle prossime elezioni di ottobre. Lo rivelano indiscrezioni riportate oggi dal Corriere della Sera, secondo cui Vendola sarebbe “quasi convinto” a scendere in campo, a capo di una lista Avs (Alleanza Verdi e Sinistra) a sostegno di Antonio Decaro, ex sindaco di Bari e oggi eurodeputato Pd con mezzo milione di preferenze.
Un ritorno alle radici, più che una semplice mossa elettorale. Vendola, che nel 2005 vinse a sorpresa contro Raffaele Fitto, dando il via a quella che venne definita la “primavera pugliese”, potrebbe dunque scegliere di candidarsi da “soldato della politica”, come lui stesso ama definirsi. “Non ha ancora sciolto la riserva, ma siamo fiduciosi”, avrebbe detto al Corriere una persona a lui vicina.
La prudenza è d’obbligo, anche tra i banchi della Camera dei deputati, dove Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana e da sempre legato a Vendola, si limita a un sorriso senza commenti. I tentativi di riportare “Nichi” in pista non sono nuovi: già in occasione delle scorse Europee il partito gli aveva chiesto di candidarsi, ma lui aveva risposto con un secco “no grazie”.
Il lungo addio alla scena politica, come noto, fu segnato dalle vicende giudiziarie legate al processo sull’Ilva di Taranto, che lo hanno provato profondamente. “Un dolore immane”, lo ha definito in più occasioni, che lo ha spinto a fare un passo indietro per proteggere la sua famiglia: il marito Ed e il figlio Tobia Antonio. Oggi però, con il processo che potrebbe concludersi senza conseguenze per l’ex presidente, il ritorno appare più vicino.
Negli ultimi mesi, Vendola è riapparso nei teatri con i suoi monologhi politici, e in televisione, nei talk show. A chi gli chiede se sia pronto, lui risponde di sentirsi ancora “totus politicus”, totalmente uomo politico. E il richiamo delle istituzioni sembra farsi sentire di nuovo.
Ma non sarebbe l’unico “big” a voler scendere in campo. Anche l’attuale governatore Michele Emiliano, che fu proprio il suo successore nel 2015, starebbe pensando a una candidatura come capolista civico, in attesa delle politiche del 2027. I due, Vendola ed Emiliano, sono storicamente distanti per visione e metodo. Le loro frizioni sono state frequenti e pubbliche, con Vendola che non ha mai risparmiato critiche al magistrato in aspettativa: lo ha accusato di “trasformismo” e di aver preso decisioni che “hanno danneggiato la Puglia”.
Ora, i due potrebbero ritrovarsi nella stessa campagna elettorale. Entrambi in corsa, entrambi “soldati semplici”. Ma chissà chi dei due otterrà più preferenze? A ottobre, sarà la Puglia a scrivere il prossimo capitolo.